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La vita e la letteratura di D.H. Lawrence fornisce un modo di capire come l’Italia era vista durante l’inzio del dodicesimo secolo. La vita di Lawrence è molto legata alla sua letteratura, e con tutte e due si può capire come Lawrence rappresenta l’idea che l’Italia è un posto di ben essere. I suoi penseri e le sue parole mostrano la situazione di quel periodio in Inghilterra e come ha pensato che in grande parte, la vita italiana, specialmente quella dei contadini può essere una guida di come la vita dovrebbe essere. | La vita e la letteratura di D.H. Lawrence fornisce un modo di capire come l’Italia era vista durante l’inzio del dodicesimo secolo. La vita di Lawrence è molto legata alla sua letteratura, e con tutte e due si può capire come Lawrence rappresenta l’idea che l’Italia è un posto di ben essere. I suoi penseri e le sue parole mostrano la situazione di quel periodio in Inghilterra e come ha pensato che in grande parte, la vita italiana, specialmente quella dei contadini può essere una guida di come la vita dovrebbe essere. | ||
Lawrence è nato nel 1885, in un piccolo paese in Inghilterra. Una studiosa fa un commento che Lawrence è cresciuto nel, “gloomy industrial Midlands” (Meyers 3). Tutte e due, l’oscurità (gloominess) e l’industralizzazione hanno influenzato la sua scelta di spostarsi in Italia e sono evidenti nel suo lavoro. Tutti gli aspetti della sua vita, per esempio la sua famiglia e il luogo di nascita avevano un’impatto sul sui lavori. Come ha detto la studiosa Meyers per Lawrence la vita emozionante e la carriera letteraria era legata, perchè la sua arte era creata dalla sua passione (Meyers 6-7). Il suo libro Sons and Lovers è basato direttamente sul suo allevamento, ed è considerato autobiografico. Questo libro, però non era scritto in Inghilterra, Lawrence l’ha scritto quando ha vissuto in Italia nel 1913 e aveva ventisette anni (Cavtich 4). Nel 1919 Lawrence ha lasciato l’Inghilterra per l’Italia, questo spostamento segna l’inzio della sua ricerca per un nuovo mondo. | Lawrence è nato nel 1885, in un piccolo paese in Inghilterra. Una studiosa fa un commento che Lawrence è cresciuto nel, “gloomy industrial Midlands” (Meyers 3). Tutte e due, l’oscurità (gloominess) e l’industralizzazione hanno influenzato la sua scelta di spostarsi in Italia e sono evidenti nel suo lavoro. Tutti gli aspetti della sua vita, per esempio la sua famiglia e il luogo di nascita avevano un’impatto sul sui lavori. Come ha detto la studiosa Meyers per Lawrence la vita emozionante e la carriera letteraria era legata, perchè la sua arte era creata dalla sua passione (Meyers 6-7). Il suo libro Sons and Lovers è basato direttamente sul suo allevamento, ed è considerato autobiografico. Questo libro, però non era scritto in Inghilterra, Lawrence l’ha scritto quando ha vissuto in Italia nel 1913 e aveva ventisette anni (Cavtich 4). Nel 1919 Lawrence ha lasciato l’Inghilterra per l’Italia, questo spostamento segna l’inzio della sua ricerca per un nuovo mondo. | ||
Dopo 1912, Lawrence ha vissuto in Italia per un terzo della sua vita, e specialmente durante gli anni 20 (Meyers 2). Ci sono tante ragioni che spiegano perchè Lawrence ha deciso di andare in Italia. Lawrence poteva viverci perchè, in particolare prima della prima guerra mondiale, l’Italia era più economica dell’ Inghilterra. In constrasto ai contadini che ammiravano Lawrence, “He was a howling gentleman and swell” (Meyers 3). Poteva pagare per un insegnante di lingua, un appartamento comodo, molto cibo e vino, e aver abbstanza soldi per i suoi viaggi (Meyers 3). Però, la contingenza non sembra di essere una delle ragioni più forte che abbiano fatto Lawrence interessato sull’Italia. Mi pare che l’idea che lui poteva lasciare la sua vecchia vita e trovarne una più bella era la ragione più importante. | Dopo 1912, Lawrence ha vissuto in Italia per un terzo della sua vita, e specialmente durante gli anni 20 (Meyers 2). Ci sono tante ragioni che spiegano perchè Lawrence ha deciso di andare in Italia. Lawrence poteva viverci perchè, in particolare prima della prima guerra mondiale, l’Italia era più economica dell’ Inghilterra. In constrasto ai contadini che ammiravano Lawrence, “He was a howling gentleman and swell” (Meyers 3). Poteva pagare per un insegnante di lingua, un appartamento comodo, molto cibo e vino, e aver abbstanza soldi per i suoi viaggi (Meyers 3). Però, la contingenza non sembra di essere una delle ragioni più forte che abbiano fatto Lawrence interessato sull’Italia. Mi pare che l’idea che lui poteva lasciare la sua vecchia vita e trovarne una più bella era la ragione più importante. | ||
Prima che Lawrence e sua moglie Frieda, si sono sposati, lei era la moglie del suo professore di francese (Cavitch 14). Quindi, in un senso letteraie l’Italia era un posto dove lui poteva scappare dalla sua vita in Inghilterra, perchè il loro rapporto era scandoloso. Però, la fuga non era solo un risultato delle cose specifici nella sua vita, ma dalle cose che succedevano su vasta scala in Inghilterra. | Prima che Lawrence e sua moglie Frieda, si sono sposati, lei era la moglie del suo professore di francese (Cavitch 14). Quindi, in un senso letteraie l’Italia era un posto dove lui poteva scappare dalla sua vita in Inghilterra, perchè il loro rapporto era scandoloso. Però, la fuga non era solo un risultato delle cose specifici nella sua vita, ma dalle cose che succedevano su vasta scala in Inghilterra. | ||
Durante la vita di Lawrence, il mondo stava cambiando drasticamente. Il modo in cui Lawrence si occupava dei problemi che ha trovato nel mondo e nella sua vita personale era di viaggiare. Quando Lawrence aveva ventisei anni, è andato via dall’ Inghilterra (prima è andato in Germania e poi nell’Italia per la prima volta) e questa partenza era perchè lui doveva scappare dell’ Inghilterra. Ha visto l’industrializzione che succedeva nell’Inghilterra in un modo molto negativo. Nel suo libro, The Lost Girl, il suo protagonista parte dall’Inghliterra e si guarda indietro e vede, “There behind, behind all the sunshine, was England. England, beyond the water, rising with the ash-grey, corpse-grey cliffs, and streaks of snow on the downs above. England, like a long, ash-grey coffin slowly submerging…It seemed to repudiate the sunshine, to remain unilluminated, long and ash-grey and dead, with streaks of snow like cerements. That was England!” (Lawrence, “The Lost Girl” 328). Questo passaggio è parallelo di come Lawrence vedeva l’Inghilterra quando partiva (Tracy 21). Una conseguenza dell’industrializzione era che la campagna era distrutta e a Lawrence il paese sembrava morto con l’espansione urbana incontrollata (Tracy 74). In Italia, Lawrence ha cercato un paese non toccato dal progresso negativo (Tracy 74). | Durante la vita di Lawrence, il mondo stava cambiando drasticamente. Il modo in cui Lawrence si occupava dei problemi che ha trovato nel mondo e nella sua vita personale era di viaggiare. Quando Lawrence aveva ventisei anni, è andato via dall’ Inghilterra (prima è andato in Germania e poi nell’Italia per la prima volta) e questa partenza era perchè lui doveva scappare dell’ Inghilterra. Ha visto l’industrializzione che succedeva nell’Inghilterra in un modo molto negativo. Nel suo libro, The Lost Girl, il suo protagonista parte dall’Inghliterra e si guarda indietro e vede, “There behind, behind all the sunshine, was England. England, beyond the water, rising with the ash-grey, corpse-grey cliffs, and streaks of snow on the downs above. England, like a long, ash-grey coffin slowly submerging…It seemed to repudiate the sunshine, to remain unilluminated, long and ash-grey and dead, with streaks of snow like cerements. That was England!” (Lawrence, “The Lost Girl” 328). Questo passaggio è parallelo di come Lawrence vedeva l’Inghilterra quando partiva (Tracy 21). Una conseguenza dell’industrializzione era che la campagna era distrutta e a Lawrence il paese sembrava morto con l’espansione urbana incontrollata (Tracy 74). In Italia, Lawrence ha cercato un paese non toccato dal progresso negativo (Tracy 74). | ||
Il periodo in cui Lawrence era a | Il primo posto in cui Lawrence ha vissuto era Gargnano, un piccolo paese sul Lago di Garda nel nord di Italia. A Lawrence piaceva il Lago di Garda perchè era “unexploited by earlier travelers, a matter which concerned him in his later writings on Sardinia and Oaxaca” (Tracy 22). Mentre il Lago di Garda aveva quasi bypassato gli altri scrittori che eravano stati in Italia prima di Lawrence, Tennyson ha scritto una poesia che si chiamava “Frater Ave Atque Vale,” che celebra il lago (Tracy 22). Il Lago di Garda è apparito come un posto dove “’Everything is clear and sun-colored,’ and golden lemons and fruits grow in gardens ‘beautiful as paradise, as the first creation’” a Lawrence (Dainotto 108). Quindi, per un periodo, il Lago di Garda era il tipo di posto separato dagli svillupi che Lawrence stava cercando. | ||
Dopo sei mesi a | Il periodo in cui Lawrence era a Gargnano è considerato il periodo più creativo nella sua carriera (Meyers 8). Durante quel tempo, ha finito Sons and Lovers; ha scritto le poesie, Look! We Have Come Through!; ha completato The Fight for Barbara and The Daughter-In-Law; e ha comincato Twilight in Italy, The Rainbow, e The Lost Girl” (Meyers 8). Però, anche se lui ci ha fatto molto lavoro, infine diventava disincantato con Gargnano. | ||
Dopo sei mesi a Gargnano, Lawrence sentiva che il Lago di Garda, un posto molto vicino alle alpi, fosse “troppo civilizzato” e ha deciso che doveva andare più giù a sud a trovare “Those very demons, remants of a pristine humankind that the machine our god has forgotten at the margins of our civilized world” (Dainotto 110). Prima di tornare in’Italia, Lawrence e Frieda sono ritornati in Inghilterra nell’aprile 1913 (Meyers 7). Quando è partito, Lawrence ha scritto, “It broke my heart to leave Italy…One must love Italy, if one has lived there. It is non-moral. It leaves the soul so free. Over these countries, Germany and England, like the grey skies, lies the gloom of the dark moral judgement and condemnation and reservation of the people. Italy does not judge. I shall want to go back there” (Meyers 7). Quest’idea di una grigia e fosca Inghilterra e il nord abbiamo già visto nelle parole che lui usava per descrivere l’ Inghilterra nel passaggio di The Lost Girl. Con questo esempio, possiamo vedere come i pensieri e le idee che derivano dalle sue esperienze appaiono nei sui libri. La tristezza che Lawrence sentiva quando è partito dall’Italia non esisteva da molto tempo perchè nell’autunno del 1913, è ritornato in Italia. | |||
Nel 1913, Lawrence ha vissuto a Fiascherino, un paese vicino a La Spezia in Liguria (Meyers 8). In questo posto, “He was conscious of his place in the Byron-Shelley tradition of rebellious expatriate poets and lived an hour’s walk from San Terenzo, where Shelley had drowned” (Meyers 8). Però, anche se la zona aveva un passato tumultoso, a Fiascherino, Lawrence ha trovato l’ispirazione di fare lavoro sui libri The Rainbow e Twilight in Italy. A lui piaceva “the inexpensive and isolate village, with a spectacular view, far from the cities where foreigners usually resided” (Meyers 8). Questa parte della sua vita presenta un elemento su cui è importante riflettere: la sua positzione tra gli altri scrittori che erano già andati in Italia. | Nel 1913, Lawrence ha vissuto a Fiascherino, un paese vicino a La Spezia in Liguria (Meyers 8). In questo posto, “He was conscious of his place in the Byron-Shelley tradition of rebellious expatriate poets and lived an hour’s walk from San Terenzo, where Shelley had drowned” (Meyers 8). Però, anche se la zona aveva un passato tumultoso, a Fiascherino, Lawrence ha trovato l’ispirazione di fare lavoro sui libri The Rainbow e Twilight in Italy. A lui piaceva “the inexpensive and isolate village, with a spectacular view, far from the cities where foreigners usually resided” (Meyers 8). Questa parte della sua vita presenta un elemento su cui è importante riflettere: la sua positzione tra gli altri scrittori che erano già andati in Italia. | ||
Nel grande quadro Lawrence ha un piccolo ruolo nella storia degli scrittori che scrivevano sull’Italia. Storicamente, l’Italia era rappresentato in un modo stabile per un grande periodo, ma durante l’età dei romantici, la rappresentazione era cambiata (Dasenbrock 3). Come ha detto uno studioso, l’idea che l’Italia rappresenta un posto di sesso e violenza è diventata comune con i lavori di Byron e Shelley (Dasenbrock 3). Quest’idea è adottata da Lawrence e dai suoi contemporanei, ma loro sono andati in Italia perchè volevano essere come gli italiani pure. Prima, le idee di sesso e violenza erano viste come aspetti negativi, ma con Lawrence ecc, diventarono aspetti positivi (Dasenbrock 3). | Nel grande quadro Lawrence ha un piccolo ruolo nella storia degli scrittori che scrivevano sull’Italia. Storicamente, l’Italia era rappresentato in un modo stabile per un grande periodo, ma durante l’età dei romantici, la rappresentazione era cambiata (Dasenbrock 3). Come ha detto uno studioso, l’idea che l’Italia rappresenta un posto di sesso e violenza è diventata comune con i lavori di Byron e Shelley (Dasenbrock 3). Quest’idea è adottata da Lawrence e dai suoi contemporanei, ma loro sono andati in Italia perchè volevano essere come gli italiani pure. Prima, le idee di sesso e violenza erano viste come aspetti negativi, ma con Lawrence ecc, diventarono aspetti positivi (Dasenbrock 3). | ||
Il modo in cui gli scrittori, come Lawrence hanno visto l’Italia era come un posto diverso dell’Inghliterra, “Italy was the Other, the cultural opposite from England” (Dasenbrock 102). Loro hanno pensato che l’Italia fosse un paese in cui “the marvelous good things happen,” e l’Italia ha fornito un esempio di come la vita dovrebbe essere (Roessel 255). Durante tutta la sua vita Lawrence cercava il posto perfetto in cui avere la vita perfetta, e secondo lui, per tanti ragioni, l’Italia poteva dargliela. | Il modo in cui gli scrittori, come Lawrence hanno visto l’Italia era come un posto diverso dell’Inghliterra, “Italy was the Other, the cultural opposite from England” (Dasenbrock 102). Loro hanno pensato che l’Italia fosse un paese in cui “the marvelous good things happen,” e l’Italia ha fornito un esempio di come la vita dovrebbe essere (Roessel 255). Durante tutta la sua vita Lawrence cercava il posto perfetto in cui avere la vita perfetta, e secondo lui, per tanti ragioni, l’Italia poteva dargliela. | ||
Lawrence viaggiò sempre dopo aver lasciato l’Inghilterra nel 1912 perchè come ha scritto nel suo libro Sea and Sardinia “Comes over one an absolute necessity to move” (Lawrence “Sea and Sardinia” 1). Questo passaggio mostra il suo desiderio di viaggare. Però, uno studioso scrive che, “Lawrence was a traveler among places that failed to hold him, but examining with great interest the lives of peoples wherever he traveled,” che indica che lui non era mai soddisfatto (Cavitch 104). Le sue aspettative per un posto erano troppo alte e poi era deluso (Tracy 74). Le sue delusioni spiegano perchè era sempre in giro. Tra 1914 e 1919, durante la prima Guerra mondiale, è stato in Inghilterra, ma dopo non ci ha mai più vissuto. Viaggiava e cercava sempre. | Lawrence viaggiò sempre dopo aver lasciato l’Inghilterra nel 1912 perchè come ha scritto nel suo libro Sea and Sardinia “Comes over one an absolute necessity to move” (Lawrence “Sea and Sardinia” 1). Questo passaggio mostra il suo desiderio di viaggare. Però, uno studioso scrive che, “Lawrence was a traveler among places that failed to hold him, but examining with great interest the lives of peoples wherever he traveled,” che indica che lui non era mai soddisfatto (Cavitch 104). Le sue aspettative per un posto erano troppo alte e poi era deluso (Tracy 74). Le sue delusioni spiegano perchè era sempre in giro. Tra 1914 e 1919, durante la prima Guerra mondiale, è stato in Inghilterra, ma dopo non ci ha mai più vissuto. Viaggiava e cercava sempre. | ||
Nel 1919 Lawrence ha vissuto in Aruzzo, in un piccolo paese chiamato Picinisco. Non gli piaceva perchè lo ha trovato un posto troppo isolato, ghiacciato, e montuoso (Meyers 8). Da lì, è andato a Capri. A Lawrence non piaceva neanchè Capri. Ha pensato che ci fossero troppi turisti. Li ha descritti come “a stewpot of semi-literary cats” (Meyers 8). Una ragione per cui gli piaceva Gargnano alucni anni prima era che non ci erano turisti. In una lettera su dove abitava a Gargnano, ha scritto, “There are vineyards and olive woods and lemon gardens on the hill at the back. There is a lovely square, where the Italians gossip and the fisherman pull up their boats, just near. Everything is too nice for words-not a bit touristy-quite simply Italian common village” (Meyers 6). Aveva un problema con i turisti a Capri, e la consequenza del suo atteggiamento sui turisti era che ha lasciato Capri ed è andato a Taormina in Sicilia. Ci ha vissuto per diciotto mesi (Meyers 9). A Lawrence piaceva la Sicilia più delle altre parti di talia e quando ci è stato, ha finito The Lost Girl, e ha scritto Bird, Beasts and Flowers, Aaron’s Rodm Sea and Sardinia, e un saggio su Maurice Magnus (Meyers 9). | Nel 1919 Lawrence ha vissuto in Aruzzo, in un piccolo paese chiamato Picinisco. Non gli piaceva perchè lo ha trovato un posto troppo isolato, ghiacciato, e montuoso (Meyers 8). Da lì, è andato a Capri. A Lawrence non piaceva neanchè Capri. Ha pensato che ci fossero troppi turisti. Li ha descritti come “a stewpot of semi-literary cats” (Meyers 8). Una ragione per cui gli piaceva Gargnano alucni anni prima era che non ci erano turisti. In una lettera su dove abitava a Gargnano, ha scritto, “There are vineyards and olive woods and lemon gardens on the hill at the back. There is a lovely square, where the Italians gossip and the fisherman pull up their boats, just near. Everything is too nice for words-not a bit touristy-quite simply Italian common village” (Meyers 6). Aveva un problema con i turisti a Capri, e la consequenza del suo atteggiamento sui turisti era che ha lasciato Capri ed è andato a Taormina in Sicilia. Ci ha vissuto per diciotto mesi (Meyers 9). A Lawrence piaceva la Sicilia più delle altre parti di talia e quando ci è stato, ha finito The Lost Girl, e ha scritto Bird, Beasts and Flowers, Aaron’s Rodm Sea and Sardinia, e un saggio su Maurice Magnus (Meyers 9). | ||
Lawrence ha visto la Sicilia come la regione “of a pristine humankind still stirred by the ‘indisputable facts’ of nature” e per lui, questo tipo di regione era ideale (Dainotto 114). Come è già chiaro, Lawrence volveva trovare un posto che potesse risolvere i problemi dell’industrializzazione e per lui, l’Italia aveva gli elementi fondamentali che cercava. Nel suo libro Twilight in Italy, ha scritto che l’Inghilterra stava “conquering the whole world with her machines and her horrible destruction of natural life” (Lawrence, “Twilight in Italy 53). Però, in Sicilia, ha trovato una risposta ai problemi, perchè “It seems as if Sicily, in some way, under all her amazing forms of sophistication, still preserves some flower of pure human candor” (Dainotto 114). Quest’idea della vita italiana che è più vicina a una vita naturale è un tema principale negl scritti di Lawrence. | Lawrence ha visto la Sicilia come la regione “of a pristine humankind still stirred by the ‘indisputable facts’ of nature” e per lui, questo tipo di regione era ideale (Dainotto 114). Come è già chiaro, Lawrence volveva trovare un posto che potesse risolvere i problemi dell’industrializzazione e per lui, l’Italia aveva gli elementi fondamentali che cercava. Nel suo libro Twilight in Italy, ha scritto che l’Inghilterra stava “conquering the whole world with her machines and her horrible destruction of natural life” (Lawrence, “Twilight in Italy 53). Però, in Sicilia, ha trovato una risposta ai problemi, perchè “It seems as if Sicily, in some way, under all her amazing forms of sophistication, still preserves some flower of pure human candor” (Dainotto 114). Quest’idea della vita italiana che è più vicina a una vita naturale è un tema principale negl scritti di Lawrence. | ||
Dopo i primi quattro mesi che Lawrence è stato in Italia ha scritto, “My great religion is a belief in the blood, the flest, as being wiser than the intellect. We can go wrong in our minds. But what our blood feels and believes and says, is always true…That is why I like to live in Italy. The people are so unconscious. They only feel and want: they don’t know (Meyers 7). Nel Sea and Sardinia ha pure parlato di questo senso di naturalezza pura. Ha scritto, “This is what is so attractive about the remote places. The Abruzzi for example. Life is so primitive, so pagan, so strangely heathen and half-savage” (Meyers 102). Queste citazioni provano che Lawrence si interessava con uno stato umano naturale e non toccato dalla modernità. Nell’Italia, ha pensato di trovare un posto che avrebbe potuto rappresentare una vita persa nell’Inghiliterra industrializzata. | Dopo i primi quattro mesi che Lawrence è stato in Italia ha scritto, “My great religion is a belief in the blood, the flest, as being wiser than the intellect. We can go wrong in our minds. But what our blood feels and believes and says, is always true…That is why I like to live in Italy. The people are so unconscious. They only feel and want: they don’t know (Meyers 7). Nel Sea and Sardinia ha pure parlato di questo senso di naturalezza pura. Ha scritto, “This is what is so attractive about the remote places. The Abruzzi for example. Life is so primitive, so pagan, so strangely heathen and half-savage” (Meyers 102). Queste citazioni provano che Lawrence si interessava con uno stato umano naturale e non toccato dalla modernità. Nell’Italia, ha pensato di trovare un posto che avrebbe potuto rappresentare una vita persa nell’Inghiliterra industrializzata. | ||
Come ha scritto nel Sea and Sardinia, “Italy is like a most fascinating act of self-discovery-back, back down the old ways of time. Strange and wonderful chords awake in us, and vibrate again after many hundreds of years of complete forgetfulness.” e vuole dire che Lawrence stavo cercando per una vita diversa di quella della modernità (Meyers 166). Quest’idea dell’Italia che in un senso è lasciato indietro presenta il tema per Lawrence che l’Italia è un posto separato di “bene” e “male” e semplicemente un posto “naturale” che era comune dal diciasettesimo secolo (Dainotto 109). In una lettera Lawrence ha scritto, “The English are ‘good’ because they are afraid, and the Municheners are ‘wicked’ because they are afraid, and the Italians forget to be afraid so they are neither good nor bad, but just natural” (Dainotto 109). Per Lawrence, il gruppo che ha visto più naturale era quello composto dai contadini. | Come ha scritto nel Sea and Sardinia, “Italy is like a most fascinating act of self-discovery-back, back down the old ways of time. Strange and wonderful chords awake in us, and vibrate again after many hundreds of years of complete forgetfulness.” e vuole dire che Lawrence stavo cercando per una vita diversa di quella della modernità (Meyers 166). Quest’idea dell’Italia che in un senso è lasciato indietro presenta il tema per Lawrence che l’Italia è un posto separato di “bene” e “male” e semplicemente un posto “naturale” che era comune dal diciasettesimo secolo (Dainotto 109). In una lettera Lawrence ha scritto, “The English are ‘good’ because they are afraid, and the Municheners are ‘wicked’ because they are afraid, and the Italians forget to be afraid so they are neither good nor bad, but just natural” (Dainotto 109). Per Lawrence, il gruppo che ha visto più naturale era quello composto dai contadini. | ||
Lawrence ammirava la gente comune perchè pensava che abitasse abitato in un modo bello: camminavano con orgoglio, adoravano i loro figli, e avevano vite sane e comode (Meyers 4). Ha trovato la gente comune generosa, bella, e sensuale (Meyers 4). La rappresentazione della Sicilia e della vita contadina che a Lawrence interessava molto era quella di Verga, uno scrittore siciliano. | Lawrence ammirava la gente comune perchè pensava che abitasse abitato in un modo bello: camminavano con orgoglio, adoravano i loro figli, e avevano vite sane e comode (Meyers 4). Ha trovato la gente comune generosa, bella, e sensuale (Meyers 4). La rappresentazione della Sicilia e della vita contadina che a Lawrence interessava molto era quella di Verga, uno scrittore siciliano. | ||
Lawrence ha lasicato la Sicilia nel 1922 perchè come succedeva con gli altri posti, aveva delusioni. Solo dopo alcuni mesi in Sicilia ha scritto, “The Italians are really lowbred swine nowadays: so different from what they were…The Taorminisi natives are as mean and creeping as ever-I really begin to feel that one must have done with Italy. I have been hating Taormina-but one hates everything in fits and starts” (Meyers 9). In questa citazione vediamo che Lawrence ha riconsciuto la sua tendenza di essere incantato con un posto e poi, essere disincantato. Ha descritto questo senso di una partenza necessaria nel suo libro Sea and Sardinia. “Away from abhorred Etna, and the Ionian sea, and the great stars in the water, and the almond trees in bud, and the orange trees heavy with red fruit, and these maddening, exasperating, impossible Sicilians, who never knew what truth was and have long lost all notions of what a human being is…Andiamo” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 3). Però, anche se non l’ha detto nelle citazioni, dopo il suo disincantato, si sarebbe stato incantato di nuovo con il posto, quindi per Lawrence succedeva un tipo di ciclo delle emozioni. E questo schema accaddeva con la Sicilia. Dopo che l’ha lasciata, gli mancava. Ha scritto, “The deepest nostalgia I have ever felt has been for Sicily, reading Verga. Not for England or anywhere else-for Sicily, the beautiful, that which goes deepest into the blood” (Dainotto 119). Con questo passaggio, vediamo l’inizio dell’interesse che Lawrence aveva con Verga. | Lawrence ha lasicato la Sicilia nel 1922 perchè come succedeva con gli altri posti, aveva delusioni. Solo dopo alcuni mesi in Sicilia ha scritto, “The Italians are really lowbred swine nowadays: so different from what they were…The Taorminisi natives are as mean and creeping as ever-I really begin to feel that one must have done with Italy. I have been hating Taormina-but one hates everything in fits and starts” (Meyers 9). In questa citazione vediamo che Lawrence ha riconsciuto la sua tendenza di essere incantato con un posto e poi, essere disincantato. Ha descritto questo senso di una partenza necessaria nel suo libro Sea and Sardinia. “Away from abhorred Etna, and the Ionian sea, and the great stars in the water, and the almond trees in bud, and the orange trees heavy with red fruit, and these maddening, exasperating, impossible Sicilians, who never knew what truth was and have long lost all notions of what a human being is…Andiamo” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 3). Però, anche se non l’ha detto nelle citazioni, dopo il suo disincantato, si sarebbe stato incantato di nuovo con il posto, quindi per Lawrence succedeva un tipo di ciclo delle emozioni. E questo schema accaddeva con la Sicilia. Dopo che l’ha lasciata, gli mancava. Ha scritto, “The deepest nostalgia I have ever felt has been for Sicily, reading Verga. Not for England or anywhere else-for Sicily, the beautiful, that which goes deepest into the blood” (Dainotto 119). Con questo passaggio, vediamo l’inizio dell’interesse che Lawrence aveva con Verga. | ||
Dopo che Lawrence ha letto Verga, che era il scrittore preminente della Sicilia, ha scritto, “He exercises quite a fascination on me, and makes me feel quite sick at the end. But perhaps that is only if one know Sicily” (Meyers 50). Questa “malattia” veniva dell’enfasi che Verga metteva sugli aspetti brutali della vita Contadina (Meyers 51). Ma, una studiosa crede che questo interesse mostri come Lawrence era determinato di “penetrate below the surface and discover the truth about primitive existence” (Meyers 51). E il risultato del suo interesse era che Lawrence voleva tradurre i libri di Verga. Ha esprimuto il suo desiderio di tradurre Verga, “He is extraordinarily good, peasant-quite, moden-Homeric-and it would need someone who could absolutely handle English in the dialect, to translate him. He would be most awfully difficult to translate. That is what tempts me…If I don’t, I doubt if anyone else will-adequately at lest” (Meyers 51). Ha creduto che ci fossero somiglianze tra i dialetti Sicilano e Midlands (di dove veniva Lawrence), e che tra lui e Verga ci fosse un legame che rendeva Lawrence il traduttore perfetto (Meyers 51). A Lawrence piaceva Verga perchè ha pensato che Verga catturasse l’essenza di una vita contadina e usasse le tecniche realistiche di un romanzo moderno e europeo (Meyers 51). Lawrence ha tradotto tre dei lavori di Verga: Mastro-don-Gesualdo, Little Novels of Sicily, e Cavalleria Rusticana and other stories. | Dopo che Lawrence ha letto Verga, che era il scrittore preminente della Sicilia, ha scritto, “He exercises quite a fascination on me, and makes me feel quite sick at the end. But perhaps that is only if one know Sicily” (Meyers 50). Questa “malattia” veniva dell’enfasi che Verga metteva sugli aspetti brutali della vita Contadina (Meyers 51). Ma, una studiosa crede che questo interesse mostri come Lawrence era determinato di “penetrate below the surface and discover the truth about primitive existence” (Meyers 51). E il risultato del suo interesse era che Lawrence voleva tradurre i libri di Verga. Ha esprimuto il suo desiderio di tradurre Verga, “He is extraordinarily good, peasant-quite, moden-Homeric-and it would need someone who could absolutely handle English in the dialect, to translate him. He would be most awfully difficult to translate. That is what tempts me…If I don’t, I doubt if anyone else will-adequately at lest” (Meyers 51). Ha creduto che ci fossero somiglianze tra i dialetti Sicilano e Midlands (di dove veniva Lawrence), e che tra lui e Verga ci fosse un legame che rendeva Lawrence il traduttore perfetto (Meyers 51). A Lawrence piaceva Verga perchè ha pensato che Verga catturasse l’essenza di una vita contadina e usasse le tecniche realistiche di un romanzo moderno e europeo (Meyers 51). Lawrence ha tradotto tre dei lavori di Verga: Mastro-don-Gesualdo, Little Novels of Sicily, e Cavalleria Rusticana and other stories. | ||
Verga è stato un grande scrittore italiano e una studiosa sostiene che il suo libro Mastro-don-Gesualdo ha influenzato il più importante romanzo del ventesimo secolo per l’Italia: Il Gattopadro di Tomasi di Lampedusa (Meyers 58). In tutti e due il paesaggio della Sicilia è molto importante e c’è un cambiamento drastico nel tono e nei valori dei personaggi quando vanno dal paese alla campagna (Meyers 58). Pure, in entrambi iromanzi, c’è un’aristocrazia che sta crollando. Quindi, Lawrence non ha scelto uno scrittore sconosciuto da tradurre. Ma, anche se Lawrence ha deciso di tradurre Verga e era un’idea valida, la domanda ovvia che cresce è: poteva farcela? Nel senso di: poteva parlare e capire abbastanza della lingua per far una traduzione buona? | Verga è stato un grande scrittore italiano e una studiosa sostiene che il suo libro Mastro-don-Gesualdo ha influenzato il più importante romanzo del ventesimo secolo per l’Italia: Il Gattopadro di Tomasi di Lampedusa (Meyers 58). In tutti e due il paesaggio della Sicilia è molto importante e c’è un cambiamento drastico nel tono e nei valori dei personaggi quando vanno dal paese alla campagna (Meyers 58). Pure, in entrambi iromanzi, c’è un’aristocrazia che sta crollando. Quindi, Lawrence non ha scelto uno scrittore sconosciuto da tradurre. Ma, anche se Lawrence ha deciso di tradurre Verga e era un’idea valida, la domanda ovvia che cresce è: poteva farcela? Nel senso di: poteva parlare e capire abbastanza della lingua per far una traduzione buona? | ||
Secondo una studiosa, Lawrence poteva parlare e capire l’italiana (Meyers 64). Però quest’affermazione non è diffusa, e anche lui ammette che “There is strong evidence that his knowledge of Italian grammar and vocabulary was imperfect” (Meyers 64). Nel 1920s, quando le traduzioni sono stati pubblicati per la prima volta, erano ricevuti molto bene, però, dopo “They have come under attack” (Meyers 67). Lawrence ha tradotto, come ha scritto, molto veloce e ha fatto molti piccoli errori nelle sue traduzioni. Le studiose non sono d’accordo quando parlano della qualità delle sue traduzioni, forse perchè il dialetto che Lawrence voleva tradurre nei libri di Verga è una forma siciliana che era difficile per Lawrence da capire. Lawrence rimane vicino al testo originale (un modo di traduzione che non è sempre considerato il migliore metodo), e non aggiunge molto “of his own” (Meyers 64). Però, complessivamente anche quelle studiose che lo criticano, non odiano il suo lavoro. Un critico ha detto, “Lawrence lacks the knowledge of Italian grammer and vocabulary, and makes gross errors of interpretation. But in mastering the language and penetrating the spirit, he translates with extreme fidelity to the orginial” (Meyers 68). | Secondo una studiosa, Lawrence poteva parlare e capire l’italiana (Meyers 64). Però quest’affermazione non è diffusa, e anche lui ammette che “There is strong evidence that his knowledge of Italian grammar and vocabulary was imperfect” (Meyers 64). Nel 1920s, quando le traduzioni sono stati pubblicati per la prima volta, erano ricevuti molto bene, però, dopo “They have come under attack” (Meyers 67). Lawrence ha tradotto, come ha scritto, molto veloce e ha fatto molti piccoli errori nelle sue traduzioni. Le studiose non sono d’accordo quando parlano della qualità delle sue traduzioni, forse perchè il dialetto che Lawrence voleva tradurre nei libri di Verga è una forma siciliana che era difficile per Lawrence da capire. Lawrence rimane vicino al testo originale (un modo di traduzione che non è sempre considerato il migliore metodo), e non aggiunge molto “of his own” (Meyers 64). Però, complessivamente anche quelle studiose che lo criticano, non odiano il suo lavoro. Un critico ha detto, “Lawrence lacks the knowledge of Italian grammer and vocabulary, and makes gross errors of interpretation. But in mastering the language and penetrating the spirit, he translates with extreme fidelity to the orginial” (Meyers 68). | ||
Possiamo guardare gli esempi delle traduzioni per vedere se Lawrence le ha fatte in un modo corretto o no. | Possiamo guardare gli esempi delle traduzioni per vedere se Lawrence le ha fatte in un modo corretto o no. | ||
Ci sono alucni esempi che mostrano come Lawrence usa le stesse frasi insolite che ha usato Verga: | Ci sono alucni esempi che mostrano come Lawrence usa le stesse frasi insolite che ha usato Verga: | ||
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“E lo feriva li’ nell’amore della sua creatura (the one created by him)- and wounded him even there, in the quick of his love for his child” (Meyers 65-6). | “E lo feriva li’ nell’amore della sua creatura (the one created by him)- and wounded him even there, in the quick of his love for his child” (Meyers 65-6). | ||
Per capire Lawrence e il suo lavoro, le ragioni per cui ha fatto le traduzioni sono più importanti di come le ha fatte. La studiosa Dainotto ha scritto che Lawrence voleva tradurre Verga “because of the alleged virtues of a regional and archaic south, whose emblem Lawrence saw in Giovanni Verga’s oeuvre” (Dainotto 31). Lawrence ha trovato l’uomo che credeva che fosse il migliore scrittore italiano e che i lavori di Verga fossero le rappresentazioni più forti della Sicilia (Meyers 70). Meyers dice che “The main reason for Lawrence’s attraction to Verga was undoubtedly the raw power and emotional extremes of the character, driven by brute force and blind faith. The lives of Verga’s peasants, like Lawrence’s miners are dominated by toil and poverty but redeemed by the spontaneous” (Meyers 69). Nell’introduzione che Lawrence ha scritto per Mastro-don-Gesualdo, ha espresso la sua ammirazione per la descrizione della Sicilia che Verga ha fatto, “Sicily, the beautiful, that which goes deepest into the blood. It is so clear, so beautiful, so like the physical beauty of the Greek. Yet the lives of the people all seem so squalid, so pottering, so despicable; like a crawling of beetles. And then, the moment you get outside the grey and squalid walls of the village, how wonderful the sun, with the land lying apart” (Meyers 53). Non solo è questa citazione legata alle ragioni per cui Lawrence ha tradotto Verga, ma introduce l’idea dell’importanza dell’Italia come un posto di sole e le implicazioni che vengono con quell’idea. | |||
Per Lawrence, c’era una potere curativo nell’Italia e particolarmente nella Sicilia. Nel racconto Sun ha scritto, “Come to Sicily with me, it’s lovely there just now. You want sun! You want life! Why you’re wasting away!” (Meyers 153). Durante la sua vita, la credenza nei poteri curativi delle clima Mediterraneo era diffuso, “Italy had become the topos of renaissance, health, and new life” (Dainotto 106). Nei libri di Lawrence ci sono tanti dottori che prescrivono il sole come una cura per i problemi (Dainotto 107). Uno dei suoi racconti comincia con un dottore che dice “Take hier way to the sun” e dal fine, il personaggio ha diventato una nuova persona nell’Italia, “Something deep inside her unfolded and relaxed, and she was given to a cosmic influence…’I am another being,’ she said to herselef, as she looked at her red-gold breast and thighs’” (Tracy 22). Su un livello personale, Lawrence, che fu malato per grande parte della sua vita, voleva essere “In a wamer, sunnier climate, because of his chronic bronchial inflammations” (Cavitch 77). Quest’asppettiva curativa dentro l’Italia è principalmente collegata coi problemi della modernità che Lawrence ha trovato, che hanno influenzato tutto ciò che Lawrence faceva e credeva. | |||
Secondo Lawrence il progresso e la modernità hanno creato una situazione orribile, che aveva bisogna di cura. Si è lamentato che, “The machine has become our master and our god” (Lawrence, “Twilight in Italy” 45). Inzialmente ha pensato che l’Italia, specialmente la Sicilia, fosse la risposta ai problemi, ma come sempre, Lawrence ha scoperto le ragioni per cui non credeva che la Sicilia o l’Italia fosse la risposta ai problemi. Sebbene abbia valutato gli elementi di una vita persa con la modernità, credeva che la vita contadina non potesse creare le carriere o gli sfoghi per l’espressione creativa, e parla di questa credenza nel libro Twilight in Italy (Tracy 78). La prima volta che ha riconosciuto che agli italiani è piaciuto “machine culture” non poteva appoggiarlo, però dopo ha scritto che “The Italian instinct to get into rapid touch with the world…[was] the healthy instinct after all” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 130). Pure, a volte, sembrava di preferire la vita del progresso in Inghilterra da quella in Italia. Nel suo libro Twilight in Italy ha scritto, “I thought of England, the great mass of London, and the black, fuming, laborious Midlands and north-country. It seemed horrible. And yet, it was better than the padrone, this old, monkey-like cunning of fatality. It is better to go forward into error than to stay fixed inextricably in the past” (Lawrence, “Twilight in Italy” 53). Questo commento sul passato e sul futuro è un’altro esempio di come Lawrence parlava dei movimenti della società nel grande quadro. | Secondo Lawrence il progresso e la modernità hanno creato una situazione orribile, che aveva bisogna di cura. Si è lamentato che, “The machine has become our master and our god” (Lawrence, “Twilight in Italy” 45). Inzialmente ha pensato che l’Italia, specialmente la Sicilia, fosse la risposta ai problemi, ma come sempre, Lawrence ha scoperto le ragioni per cui non credeva che la Sicilia o l’Italia fosse la risposta ai problemi. Sebbene abbia valutato gli elementi di una vita persa con la modernità, credeva che la vita contadina non potesse creare le carriere o gli sfoghi per l’espressione creativa, e parla di questa credenza nel libro Twilight in Italy (Tracy 78). La prima volta che ha riconosciuto che agli italiani è piaciuto “machine culture” non poteva appoggiarlo, però dopo ha scritto che “The Italian instinct to get into rapid touch with the world…[was] the healthy instinct after all” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 130). Pure, a volte, sembrava di preferire la vita del progresso in Inghilterra da quella in Italia. Nel suo libro Twilight in Italy ha scritto, “I thought of England, the great mass of London, and the black, fuming, laborious Midlands and north-country. It seemed horrible. And yet, it was better than the padrone, this old, monkey-like cunning of fatality. It is better to go forward into error than to stay fixed inextricably in the past” (Lawrence, “Twilight in Italy” 53). Questo commento sul passato e sul futuro è un’altro esempio di come Lawrence parlava dei movimenti della società nel grande quadro. | ||
Lawrence, si occupava molto di come il mondo stava cambiando e di come il mondo avrebbe dovuto cambiare. Questo tema nella sua letteratura e nelle azioni della sua vita è senz’altro in parte un risultato del periodo in cui ha vissuto. Come abbiamo visto, l’industrializzione faceva un impatto grande, ma c’era anche la situazione politica che l’ha influenzato, in particolare: la prima guerra mondiale e l’ascesa del facismo. | Lawrence, si occupava molto di come il mondo stava cambiando e di come il mondo avrebbe dovuto cambiare. Questo tema nella sua letteratura e nelle azioni della sua vita è senz’altro in parte un risultato del periodo in cui ha vissuto. Come abbiamo visto, l’industrializzione faceva un impatto grande, ma c’era anche la situazione politica che l’ha influenzato, in particolare: la prima guerra mondiale e l’ascesa del facismo. | ||
Durante la prima guerra mondiale Lawrence e Frieda hanno vissuto in Inghilterra e perchè lei era tedesca, sono stati trattati male e quel trattamento ha avuto un ruolo nella decisione che Lawrence ha fatto di partire dall’Inghilterra. La guerra non solo aveva un’influenza sulle azioni della sua vita personale, ma anche nelle sue idee ideologiche. | |||
Lawrence era opposto alla guerra e “foolish democracy” (Meyers 106). Una studiosa dice che “Lawrence was an elitist who despised the ignorant masses” (Meyers 108). Questa credenza che le masse erano ignoranti ha influenzato la sua posizione sul fascimo che era un movimento basato sul governante molto potente. | |||
A Lawrence, non è mai piaciuto il fascismo, però inzialmente non era opposto al movimento. Dopo la guerra, l’Italia ha avuto tanti problemi: “un debito interno, l’inflazione aumentando, la disoccupazione alta, il crollo economico, e una massa di veterani insoddisfatti” e purtroppo, questi problemi hanno creato una situazione orrible in Italia (Meyers 108). C’erano le rivolte, un’aira della tensione, e gli scioperi che dal 1920 fino al 1922, hanno fatto una guerra civile tra le socialiste e le fasciste (Meyers 108). Questa guerra ha finito con un voto di non fiducia nel 1920 e non c’è stato un governo per alcune settimane quel luglio. Lawrence è stato in Italia per questo periodo e aveva paura della situazione politica. Nel 1920 ha scritto, “Italy is a ridiculous kingdom, governs itself so badly, that one becomes indifferent to all political fates” (Meyers 110). Durante le rivolte e quando c’era una minaccia di una rivoluzione Lawrence ha deciso che la democrazia non era la situazione migliore per un governo. Ha scritto, “I don’t believe either in libery or democracy. I believe in actual, sacred, inspired authority; divine right of natural kings: I believe in the divine right of natural aristocracy, the right, the sacred duty to wield undisputed authority” (Meyers 111). Questa citazione mostra che un effetto di tutto il caos era che Lawrence voleva avere un capo forte, e dopo la guerra quando tutta l’autorità del governo è crollata c’era veramente un bisogno per un capo forte, che il fascimo, con Mussolini ha offerto (Meyers 109). E, Lawrence non era in Italia per la marcia su Roma, neppure per l’omicidio di Giacomo Matteotti, due eventi che mostravano la brutalità del fascismo (Meyers 110). Quindi, mentre Lawrence non ha mai sostenuto il fascimo, ha pensato che l’italia avesse bisogno di un sistema con un capo forte e inzialmente, il fascismo sembrava di avere queste qualità. Ma, dopo che Lawrence è ritornato in Italia nel 1925 ha trovato che il fascismo non ha creato la situazione politica che voleva avere. | |||
Nel 1925, Lawrence è ritornato nell’Italia e ha scoperto che l’opposizione era distrutta e la dittatura era assoluta (Meyers 110). Ha trovato il fascimo noioso. Ha scritto, “Italy, humanly, isn’t very interesting nowadays. Fascism, whatever it does, spreads the blight of boredom” (Meyers 130). E, Lawrence ha cambiato la sua idea della forma del governo perfetto, “I’ve hated democracy since the war. But now I see I’m wrong called for an aristocracy. What we want is a flow of life from one to another” (Meyers 130). Per lui, il “noioso” fascismo era assolutemente opposto alla sua credenza nella spontaneità e individualità (Meyers 135). Però, anche se Lawrence ha vissuto in un tempo pieno di cambimenti politici, non ha partecipato nella atività politica. In un modo interessante, neanche Verga participava alla politica e a Lawrence piaceva questo fatto (Meyers 70). Ha detto che, “Verga seems to have taken little interest in politics. He had no doubt the southern idea of himself as a gentleman and an aristocrat, beyond politics” (Meyers 70). Le sue idee che sono dentro la sua letteratura e le le sue lettere “are purely theoretical and ha no relation to his actual life, for Lawrence was no leader of men” (Meyers 135). Anche se Lawrence non ha participato nella vita politica, la scrittura non era il solo metodo in cui si è espresso. | |||
Tra 1926 e 1928 Lawrence ha dipinto venticinque dipinti che sono le rappresentazioni visive dei temi che Lawrence stava scrivendo. Alcuni di questi temi sono: “the triumph of pagan over Christian values-of the flesh over the spirt-and the resurrection of paganism in the landscape and people of Italy” (Meyers 137). I temi sono mostrati nei tre modi: la rappresentazione diretta del paesaggio italiano e la gente (queste pitture sono come Twilight in Italy e Sea and Sardinia); le scene pagane (che fanno una somiglianza con Etruscan Places; e i lavori che trattano il tema di sua resurrezione (Meyers 142). La corrispondenza tra i suoi dipinti e le sue scritture ci aiuta a capire di più la sua visione del mondo e come Proust ha detto “Painting can pierce to the unchanging reality of things, and so establish itself as a rival of literature” (Meyers 140). | |||
Lawrence non ha mai avuto il tirocinio formale e si è insegnato a dipingere. Il modo in cui si è insegnato a dipingere era di copiare i dipinti italiani famosi (Meyers 138). Ha scritto, “I think the greatest pleasure I ever got came from copying Fra Angelico’s ‘Flight into Egypt’ and Lorenzetti’s big picture of the Thebiad, in each case working from photographs and putting in my own color; or perhaps even more a Carpaccio picture in Venice…None of the Dutch gave me the deep thrill of the Italians…I must have made many copies in my day, and got enless joy out of the them” (Meyers 138). A Lawrence piacevano i dipinti italiani più di tutto e voleva fare un libro per i bambini sui dipinti italiani “History of Italian Paiting,” ma non lo ha mai fatto (Meyers 138). In genere gli italiani hanno avuto una influenza grande sui dipinti di Lawrence, ma soprattutto i dipinti sulle tombe gli estruci l’hanno influenzato. Delle tombe, Lawrence ha detto, “The subtely of Etruscan paintings lies in the wonderfully suggestive edge of the figures. It is not outlined. It is not what we call drawing. It is the flowing contour where the body suddenly leaves off, upon the atmosphere” (Meyers 140). Questo bel passeggio fa parte del grande quadro dell’atteggiamento di Lawrence gli etrusci. | Lawrence non ha mai avuto il tirocinio formale e si è insegnato a dipingere. Il modo in cui si è insegnato a dipingere era di copiare i dipinti italiani famosi (Meyers 138). Ha scritto, “I think the greatest pleasure I ever got came from copying Fra Angelico’s ‘Flight into Egypt’ and Lorenzetti’s big picture of the Thebiad, in each case working from photographs and putting in my own color; or perhaps even more a Carpaccio picture in Venice…None of the Dutch gave me the deep thrill of the Italians…I must have made many copies in my day, and got enless joy out of the them” (Meyers 138). A Lawrence piacevano i dipinti italiani più di tutto e voleva fare un libro per i bambini sui dipinti italiani “History of Italian Paiting,” ma non lo ha mai fatto (Meyers 138). In genere gli italiani hanno avuto una influenza grande sui dipinti di Lawrence, ma soprattutto i dipinti sulle tombe gli estruci l’hanno influenzato. Delle tombe, Lawrence ha detto, “The subtely of Etruscan paintings lies in the wonderfully suggestive edge of the figures. It is not outlined. It is not what we call drawing. It is the flowing contour where the body suddenly leaves off, upon the atmosphere” (Meyers 140). Questo bel passeggio fa parte del grande quadro dell’atteggiamento di Lawrence gli etrusci. | ||
Lawrence ha scritto un libro Etruscan Places in cui si racconta il suo giro nelle città etrusche delle morte. Gli interessavano i dipinti sui muri e la porcellana e terracotta che erano nei musei (Cavitch 205). In questo libro ha notato l’ironia della sopravivenza di questa roba nel periodo del fascismo in cui Mussolini voleva essere come i romani. Ha detto che l’aspetto etrusca vive nel polso degli italiani più dei romani nonostante lo sforzo dei fascisti di ravvivare gli ideali latino-romani, ha scritto, “Destiny is a queer thing” (Cavitch 206). Con questo libro Lawrence voleva scrivere “some sketches of these Etruscan places, not scientifically, but only as they are now and the impression that they make” (Meyers 13) Questo libro serve anche a mostrare che a Lawrence non è piaciuto il fascismo e allo stesso tempo gli è piaciuta e ha idealizzato un’altro tipo di vita, non quella attuale. | Lawrence ha scritto un libro Etruscan Places in cui si racconta il suo giro nelle città etrusche delle morte. Gli interessavano i dipinti sui muri e la porcellana e terracotta che erano nei musei (Cavitch 205). In questo libro ha notato l’ironia della sopravivenza di questa roba nel periodo del fascismo in cui Mussolini voleva essere come i romani. Ha detto che l’aspetto etrusca vive nel polso degli italiani più dei romani nonostante lo sforzo dei fascisti di ravvivare gli ideali latino-romani, ha scritto, “Destiny is a queer thing” (Cavitch 206). Con questo libro Lawrence voleva scrivere “some sketches of these Etruscan places, not scientifically, but only as they are now and the impression that they make” (Meyers 13) Questo libro serve anche a mostrare che a Lawrence non è piaciuto il fascismo e allo stesso tempo gli è piaciuta e ha idealizzato un’altro tipo di vita, non quella attuale. | ||
Come è già chiaro, a Lawrence piacevano gli elementi diversi e cosidetti “primitivi” dell’italia, e ha trovato questi elementi legati al paganesimo. Quando è stato a Fiascherino, ha guardato un corteo di venerdì santo che “suggested to him the pagan and even barbaric quality that still existed in Italy” (Meyers 4). Ha scritto, “Wherever one is in Italy, one is conscious…of the far, mysterious gods of the early Mediterranean” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 123). Come abbiamo già visto, ha descritto gli Abruzzi con la parola “primitivo” in un modo positivo. Questo elemento “primitivo” ha fatto la sua credenza che la vita tradizionale è superiore a quella della modernità in cui l’industrializzazione ha fatto una vita vuota di elementi importanti, come il potere della natura. | |||
Lawrence ha creduto che ci fosse una naturalezza della vita italiana e che ci sia stato un collegamento tra natura e un potere “regenerativo” (Meyers 4). Lawrence non solo pensava che la vita moderna dovresse essere stata lasciata, ma che c’era anche la possibilità di una rinascita per un nuovo stato d’essere (Meyers 4). Un tema forte nei lavori di Lawrence è che una resurrezione è possibile. Ha sentito che aveva “a personal mission to redeem society” e la realizzazione di questa missione ha significato che ci sarebbe stata una rinascita in questa vita e che l’Italia era un bell’esempio di come sarebbe successo (Meyers 149). Queso tema rappresenta il modo in cui Lawrence rispondeva alla minaccia di morte: la sua (perchè era malato per grande parte della sua vita) e quella della società (Meyers 150). Tristemente, Lawrence non ha mai trovato la sua “rinascita.” E’ morto di una malattia quando aveva quarantaquattro anni e a quel tempo ancora non era totalmente contento con lo stato del mondo nè l’italia. | Lawrence ha creduto che ci fosse una naturalezza della vita italiana e che ci sia stato un collegamento tra natura e un potere “regenerativo” (Meyers 4). Lawrence non solo pensava che la vita moderna dovresse essere stata lasciata, ma che c’era anche la possibilità di una rinascita per un nuovo stato d’essere (Meyers 4). Un tema forte nei lavori di Lawrence è che una resurrezione è possibile. Ha sentito che aveva “a personal mission to redeem society” e la realizzazione di questa missione ha significato che ci sarebbe stata una rinascita in questa vita e che l’Italia era un bell’esempio di come sarebbe successo (Meyers 149). Queso tema rappresenta il modo in cui Lawrence rispondeva alla minaccia di morte: la sua (perchè era malato per grande parte della sua vita) e quella della società (Meyers 150). Tristemente, Lawrence non ha mai trovato la sua “rinascita.” E’ morto di una malattia quando aveva quarantaquattro anni e a quel tempo ancora non era totalmente contento con lo stato del mondo nè l’italia. | ||
Prima di morire nel 1930 in Francia, Lawrence ha vissuto in vari posti in Italia. Nel 1922 è partito dall’europa per gli stati uniti con l’intenzione di emigrarci, però a causa della sua malattia (questa volta: malaria e tubercolosi), doveva ritornare in europa nel 1925. Ha commentato, quando è andato in Italia (Spotorno, vicino a Genova) che “Italy felt like the ghost of one’s self” (Meyers 10). Da Spotorno, è andato a Scandicci (molto vicino a Firenze), dove ha abitato dal 1926 fino al giugno 1928 (Meyers 10). Quando stava lì lui “suffered a violent hemorrhage, but he would never admit the gravity of his illness and blamed the Italian climate for exhausting him and bleeding him emotionally” (Meyers 11). Sebbene si sia lamentato, questo periodo è quello in cui hadipinto e pure ha continuato a scrivere; non si è fermato di essere creativo. Per esempio, ha scritto Lady Chatterley’s Lover quando stava in Toscana. | Prima di morire nel 1930 in Francia, Lawrence ha vissuto in vari posti in Italia. Nel 1922 è partito dall’europa per gli stati uniti con l’intenzione di emigrarci, però a causa della sua malattia (questa volta: malaria e tubercolosi), doveva ritornare in europa nel 1925. Ha commentato, quando è andato in Italia (Spotorno, vicino a Genova) che “Italy felt like the ghost of one’s self” (Meyers 10). Da Spotorno, è andato a Scandicci (molto vicino a Firenze), dove ha abitato dal 1926 fino al giugno 1928 (Meyers 10). Quando stava lì lui “suffered a violent hemorrhage, but he would never admit the gravity of his illness and blamed the Italian climate for exhausting him and bleeding him emotionally” (Meyers 11). Sebbene si sia lamentato, questo periodo è quello in cui hadipinto e pure ha continuato a scrivere; non si è fermato di essere creativo. Per esempio, ha scritto Lady Chatterley’s Lover quando stava in Toscana. | ||
Lady Chatterley’s Lover è uno dei più famosi libri che Lawrence abbia scritto. Il libro fu scritto e pubblicato in Toscana, e Lawrence descrive come l’ha scritto, “I’m on sitting on the little balcony upstairs-you can so easily imagine this old square whitish villa on a little hill all of its own, with the peasant houses and cypresses behind, and the vines and olives and corn on all the slopes. It’s very picturesque and, many a paintable bit. Away in front lies the Arno valley and mountains beyond. Behind are pine woods. The rooms inside are big and rather bare-with red brick floors: spacious, rather nice, and very still. Life doesn’t cost much here” (Meyers 10). Possiamo dire che l’ha scritto in un’atmosfera di tranquillità e ancora, in questo libro vediamo le impressioni che Lawrence aveva dell’italia e della vita. Molte delle ragioni che abbiamo già visto spiegano perchè Lawrence ammirava l’italia che sono dentro questo libro. Per esempio, per la protagonista, è un posto che “Provides a trial seperation from Clifford, a test of love for Mellors, a taste of what life would be like with Michaelis and an excuse for her pregnancy. It brings Connie under the liberating influence of her father, allows her to see England from an Italian perspective, provides Mediterranean sun and warmth. It provides a constrast to industrial ugliness, and arouses opposition to her sterile life in England” (Meyers 164). Un’altra cosa interessante del suo libro Lady Chatterley’s Lover è che è stato pubblicato in Italia, questo fatto tira fuori l’aspetto sessuale nei suoi lavori. | Lady Chatterley’s Lover è uno dei più famosi libri che Lawrence abbia scritto. Il libro fu scritto e pubblicato in Toscana, e Lawrence descrive come l’ha scritto, “I’m on sitting on the little balcony upstairs-you can so easily imagine this old square whitish villa on a little hill all of its own, with the peasant houses and cypresses behind, and the vines and olives and corn on all the slopes. It’s very picturesque and, many a paintable bit. Away in front lies the Arno valley and mountains beyond. Behind are pine woods. The rooms inside are big and rather bare-with red brick floors: spacious, rather nice, and very still. Life doesn’t cost much here” (Meyers 10). Possiamo dire che l’ha scritto in un’atmosfera di tranquillità e ancora, in questo libro vediamo le impressioni che Lawrence aveva dell’italia e della vita. Molte delle ragioni che abbiamo già visto spiegano perchè Lawrence ammirava l’italia che sono dentro questo libro. Per esempio, per la protagonista, è un posto che “Provides a trial seperation from Clifford, a test of love for Mellors, a taste of what life would be like with Michaelis and an excuse for her pregnancy. It brings Connie under the liberating influence of her father, allows her to see England from an Italian perspective, provides Mediterranean sun and warmth. It provides a constrast to industrial ugliness, and arouses opposition to her sterile life in England” (Meyers 164). Un’altra cosa interessante del suo libro Lady Chatterley’s Lover è che è stato pubblicato in Italia, questo fatto tira fuori l’aspetto sessuale nei suoi lavori. | ||
Lawrence ha scritto molto sul sesso che era considerato un soggetto tabù in Inghilterra a quel tempo, in parte l’ha scritto perchè “The aim of all his art was to change people’s ways of thinking and feeling, and to make the dirty seem holy” (Meyers 147). Il tema della sessualità nel Lady Chatterley’s Lover, e molti dei suoi altri libri, non era accettato dagli inglesi, ma non era molto scioccante per gli italiani. Questa differenza è chiara nel modo in cui il suo libro Way of All Flesh fu ricevuto nei due paesi. Il libro non ha fatto bene nell’inghiliterra, perchè c’è il tema sessuale, ma nell’italia ha avuto abbstanza successo. Il punto di visto italiano sul sesso in constrasto agli inglesi è esemplificato da un editore italiano, che quando ha sentito che c’erano certe parole “scandalose” nel libro ha risposto, “O! ma! But we do it everyday” (Meyers 157). L’accettazione del sesso come una parte di vita naturale era un’altra ragione perchè Lawerence ha trovato gli italiani più legati alla vita naturale dei inglesi, specialmente i contadini. Ma, alla fine, anche i contadini non l’hanno soddisfatto. | |||
Allo stesso tempo che ha scritto Lady Chatterley’s Lover, ha scritto, “Yet I find here in Italy, for example, that I live in a certain silent contact with the peasants who work the land of this villa. I am not intimate with them, hardly speak to them save to say good day…Yet it is they, really, who form my ambiente, and it is from them that the human flow comes to me. I don’t want to live with them in their cottages; that would be a sort of prison. But I want them to be there, about the place, their lives going on along with mine, and in relation to mine. I don’t idealize them. Enough of that folly!…But I want to live near them, because their life still flows” (Lawrence, “Phoenix 2” 595). Quindi, mentre Lawrence aveva un tipo di rispetto per i contadini, non voleva essere come loro e non pensava che la loro vita fosse per tutti. | Allo stesso tempo che ha scritto Lady Chatterley’s Lover, ha scritto, “Yet I find here in Italy, for example, that I live in a certain silent contact with the peasants who work the land of this villa. I am not intimate with them, hardly speak to them save to say good day…Yet it is they, really, who form my ambiente, and it is from them that the human flow comes to me. I don’t want to live with them in their cottages; that would be a sort of prison. But I want them to be there, about the place, their lives going on along with mine, and in relation to mine. I don’t idealize them. Enough of that folly!…But I want to live near them, because their life still flows” (Lawrence, “Phoenix 2” 595). Quindi, mentre Lawrence aveva un tipo di rispetto per i contadini, non voleva essere come loro e non pensava che la loro vita fosse per tutti. | ||
Vediamo che anche se Lawrence non stava convinto che l’italia era perfetta e aveva i suoi disappunti personali, l’italia ancora faceva parte dei suoi posti ideali. Durante l’ultimo mese che Lawrence ha vissuto in Italia (giungo-luglio nel 1929), ha descritto dove è stato, la costa di La Spezia, come “beastly, as a place: flat, dead sea, jelly fishy, and millions of villas” (Meyers 11). Però, quando stava morendo in Francia nel 1929 ha scritto, “I want to take a nice house in Italy now, and settle down a bit” (Meyers 1). Alla fine, Lawrence non ha mai trovato il posto perfetto, però, l’italia rappresenta un posto con tanti degli aspetti che cercava: una comunità ideale, una passione e una vita primitiva, una separazione dell’industrializzazione e un rapporto con la natura, e una rinascita (Meyers 1). | |||
Lawrence scriveva in un tentativo di spiegare, espandersi e perfezionare “the entire arena of human experience” (Cavitch 3). E come dice uno studioso, tutti i fattori che hanno fatto la sua esperienza in Italia, il contrasto con l’Inghilterra, il sole, la bellezza naturale, il vino e il cibo economico, la gente, la vita tradizionale (e l’elemento “primitivo”) “revitalized” Lawrence e lo hanno inspirato, e per queste ragioni ha fatto un lavoro creativo di grande effetto (Meyers 5-6). La sua vita e il suo lavoro erano legati e malgrado di problemi che Lawrence aveva nell’italia e con gli italiani, trovava le passioni e le ragioni di scrivere in Italia (Meyers 6-7). Scriveva, nel suo libro Sea and Sardinia, “Italy has given back I know not what of myself, but a very, very great deal. She has found for me so much that was lost” (Meyers 1). | Lawrence scriveva in un tentativo di spiegare, espandersi e perfezionare “the entire arena of human experience” (Cavitch 3). E come dice uno studioso, tutti i fattori che hanno fatto la sua esperienza in Italia, il contrasto con l’Inghilterra, il sole, la bellezza naturale, il vino e il cibo economico, la gente, la vita tradizionale (e l’elemento “primitivo”) “revitalized” Lawrence e lo hanno inspirato, e per queste ragioni ha fatto un lavoro creativo di grande effetto (Meyers 5-6). La sua vita e il suo lavoro erano legati e malgrado di problemi che Lawrence aveva nell’italia e con gli italiani, trovava le passioni e le ragioni di scrivere in Italia (Meyers 6-7). Scriveva, nel suo libro Sea and Sardinia, “Italy has given back I know not what of myself, but a very, very great deal. She has found for me so much that was lost” (Meyers 1). | ||
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La vita e la letteratura di D.H. Lawrence fornisce un modo di capire come l’Italia era vista durante l’inzio del dodicesimo secolo. La vita di Lawrence è molto legata alla sua letteratura, e con tutte e due si può capire come Lawrence rappresenta l’idea che l’Italia è un posto di ben essere. I suoi penseri e le sue parole mostrano la situazione di quel periodio in Inghilterra e come ha pensato che in grande parte, la vita italiana, specialmente quella dei contadini può essere una guida di come la vita dovrebbe essere.
Lawrence è nato nel 1885, in un piccolo paese in Inghilterra. Una studiosa fa un commento che Lawrence è cresciuto nel, “gloomy industrial Midlands” (Meyers 3). Tutte e due, l’oscurità (gloominess) e l’industralizzazione hanno influenzato la sua scelta di spostarsi in Italia e sono evidenti nel suo lavoro. Tutti gli aspetti della sua vita, per esempio la sua famiglia e il luogo di nascita avevano un’impatto sul sui lavori. Come ha detto la studiosa Meyers per Lawrence la vita emozionante e la carriera letteraria era legata, perchè la sua arte era creata dalla sua passione (Meyers 6-7). Il suo libro Sons and Lovers è basato direttamente sul suo allevamento, ed è considerato autobiografico. Questo libro, però non era scritto in Inghilterra, Lawrence l’ha scritto quando ha vissuto in Italia nel 1913 e aveva ventisette anni (Cavtich 4). Nel 1919 Lawrence ha lasciato l’Inghilterra per l’Italia, questo spostamento segna l’inzio della sua ricerca per un nuovo mondo.
Dopo 1912, Lawrence ha vissuto in Italia per un terzo della sua vita, e specialmente durante gli anni 20 (Meyers 2). Ci sono tante ragioni che spiegano perchè Lawrence ha deciso di andare in Italia. Lawrence poteva viverci perchè, in particolare prima della prima guerra mondiale, l’Italia era più economica dell’ Inghilterra. In constrasto ai contadini che ammiravano Lawrence, “He was a howling gentleman and swell” (Meyers 3). Poteva pagare per un insegnante di lingua, un appartamento comodo, molto cibo e vino, e aver abbstanza soldi per i suoi viaggi (Meyers 3). Però, la contingenza non sembra di essere una delle ragioni più forte che abbiano fatto Lawrence interessato sull’Italia. Mi pare che l’idea che lui poteva lasciare la sua vecchia vita e trovarne una più bella era la ragione più importante. Prima che Lawrence e sua moglie Frieda, si sono sposati, lei era la moglie del suo professore di francese (Cavitch 14). Quindi, in un senso letteraie l’Italia era un posto dove lui poteva scappare dalla sua vita in Inghilterra, perchè il loro rapporto era scandoloso. Però, la fuga non era solo un risultato delle cose specifici nella sua vita, ma dalle cose che succedevano su vasta scala in Inghilterra.
Durante la vita di Lawrence, il mondo stava cambiando drasticamente. Il modo in cui Lawrence si occupava dei problemi che ha trovato nel mondo e nella sua vita personale era di viaggiare. Quando Lawrence aveva ventisei anni, è andato via dall’ Inghilterra (prima è andato in Germania e poi nell’Italia per la prima volta) e questa partenza era perchè lui doveva scappare dell’ Inghilterra. Ha visto l’industrializzione che succedeva nell’Inghilterra in un modo molto negativo. Nel suo libro, The Lost Girl, il suo protagonista parte dall’Inghliterra e si guarda indietro e vede, “There behind, behind all the sunshine, was England. England, beyond the water, rising with the ash-grey, corpse-grey cliffs, and streaks of snow on the downs above. England, like a long, ash-grey coffin slowly submerging…It seemed to repudiate the sunshine, to remain unilluminated, long and ash-grey and dead, with streaks of snow like cerements. That was England!” (Lawrence, “The Lost Girl” 328). Questo passaggio è parallelo di come Lawrence vedeva l’Inghilterra quando partiva (Tracy 21). Una conseguenza dell’industrializzione era che la campagna era distrutta e a Lawrence il paese sembrava morto con l’espansione urbana incontrollata (Tracy 74). In Italia, Lawrence ha cercato un paese non toccato dal progresso negativo (Tracy 74).
Il primo posto in cui Lawrence ha vissuto era Gargnano, un piccolo paese sul Lago di Garda nel nord di Italia. A Lawrence piaceva il Lago di Garda perchè era “unexploited by earlier travelers, a matter which concerned him in his later writings on Sardinia and Oaxaca” (Tracy 22). Mentre il Lago di Garda aveva quasi bypassato gli altri scrittori che eravano stati in Italia prima di Lawrence, Tennyson ha scritto una poesia che si chiamava “Frater Ave Atque Vale,” che celebra il lago (Tracy 22). Il Lago di Garda è apparito come un posto dove “’Everything is clear and sun-colored,’ and golden lemons and fruits grow in gardens ‘beautiful as paradise, as the first creation’” a Lawrence (Dainotto 108). Quindi, per un periodo, il Lago di Garda era il tipo di posto separato dagli svillupi che Lawrence stava cercando. Il periodo in cui Lawrence era a Gargnano è considerato il periodo più creativo nella sua carriera (Meyers 8). Durante quel tempo, ha finito Sons and Lovers; ha scritto le poesie, Look! We Have Come Through!; ha completato The Fight for Barbara and The Daughter-In-Law; e ha comincato Twilight in Italy, The Rainbow, e The Lost Girl” (Meyers 8). Però, anche se lui ci ha fatto molto lavoro, infine diventava disincantato con Gargnano. Dopo sei mesi a Gargnano, Lawrence sentiva che il Lago di Garda, un posto molto vicino alle alpi, fosse “troppo civilizzato” e ha deciso che doveva andare più giù a sud a trovare “Those very demons, remants of a pristine humankind that the machine our god has forgotten at the margins of our civilized world” (Dainotto 110). Prima di tornare in’Italia, Lawrence e Frieda sono ritornati in Inghilterra nell’aprile 1913 (Meyers 7). Quando è partito, Lawrence ha scritto, “It broke my heart to leave Italy…One must love Italy, if one has lived there. It is non-moral. It leaves the soul so free. Over these countries, Germany and England, like the grey skies, lies the gloom of the dark moral judgement and condemnation and reservation of the people. Italy does not judge. I shall want to go back there” (Meyers 7). Quest’idea di una grigia e fosca Inghilterra e il nord abbiamo già visto nelle parole che lui usava per descrivere l’ Inghilterra nel passaggio di The Lost Girl. Con questo esempio, possiamo vedere come i pensieri e le idee che derivano dalle sue esperienze appaiono nei sui libri. La tristezza che Lawrence sentiva quando è partito dall’Italia non esisteva da molto tempo perchè nell’autunno del 1913, è ritornato in Italia.
Nel 1913, Lawrence ha vissuto a Fiascherino, un paese vicino a La Spezia in Liguria (Meyers 8). In questo posto, “He was conscious of his place in the Byron-Shelley tradition of rebellious expatriate poets and lived an hour’s walk from San Terenzo, where Shelley had drowned” (Meyers 8). Però, anche se la zona aveva un passato tumultoso, a Fiascherino, Lawrence ha trovato l’ispirazione di fare lavoro sui libri The Rainbow e Twilight in Italy. A lui piaceva “the inexpensive and isolate village, with a spectacular view, far from the cities where foreigners usually resided” (Meyers 8). Questa parte della sua vita presenta un elemento su cui è importante riflettere: la sua positzione tra gli altri scrittori che erano già andati in Italia.
Nel grande quadro Lawrence ha un piccolo ruolo nella storia degli scrittori che scrivevano sull’Italia. Storicamente, l’Italia era rappresentato in un modo stabile per un grande periodo, ma durante l’età dei romantici, la rappresentazione era cambiata (Dasenbrock 3). Come ha detto uno studioso, l’idea che l’Italia rappresenta un posto di sesso e violenza è diventata comune con i lavori di Byron e Shelley (Dasenbrock 3). Quest’idea è adottata da Lawrence e dai suoi contemporanei, ma loro sono andati in Italia perchè volevano essere come gli italiani pure. Prima, le idee di sesso e violenza erano viste come aspetti negativi, ma con Lawrence ecc, diventarono aspetti positivi (Dasenbrock 3). Il modo in cui gli scrittori, come Lawrence hanno visto l’Italia era come un posto diverso dell’Inghliterra, “Italy was the Other, the cultural opposite from England” (Dasenbrock 102). Loro hanno pensato che l’Italia fosse un paese in cui “the marvelous good things happen,” e l’Italia ha fornito un esempio di come la vita dovrebbe essere (Roessel 255). Durante tutta la sua vita Lawrence cercava il posto perfetto in cui avere la vita perfetta, e secondo lui, per tanti ragioni, l’Italia poteva dargliela.
Lawrence viaggiò sempre dopo aver lasciato l’Inghilterra nel 1912 perchè come ha scritto nel suo libro Sea and Sardinia “Comes over one an absolute necessity to move” (Lawrence “Sea and Sardinia” 1). Questo passaggio mostra il suo desiderio di viaggare. Però, uno studioso scrive che, “Lawrence was a traveler among places that failed to hold him, but examining with great interest the lives of peoples wherever he traveled,” che indica che lui non era mai soddisfatto (Cavitch 104). Le sue aspettative per un posto erano troppo alte e poi era deluso (Tracy 74). Le sue delusioni spiegano perchè era sempre in giro. Tra 1914 e 1919, durante la prima Guerra mondiale, è stato in Inghilterra, ma dopo non ci ha mai più vissuto. Viaggiava e cercava sempre.
Nel 1919 Lawrence ha vissuto in Aruzzo, in un piccolo paese chiamato Picinisco. Non gli piaceva perchè lo ha trovato un posto troppo isolato, ghiacciato, e montuoso (Meyers 8). Da lì, è andato a Capri. A Lawrence non piaceva neanchè Capri. Ha pensato che ci fossero troppi turisti. Li ha descritti come “a stewpot of semi-literary cats” (Meyers 8). Una ragione per cui gli piaceva Gargnano alucni anni prima era che non ci erano turisti. In una lettera su dove abitava a Gargnano, ha scritto, “There are vineyards and olive woods and lemon gardens on the hill at the back. There is a lovely square, where the Italians gossip and the fisherman pull up their boats, just near. Everything is too nice for words-not a bit touristy-quite simply Italian common village” (Meyers 6). Aveva un problema con i turisti a Capri, e la consequenza del suo atteggiamento sui turisti era che ha lasciato Capri ed è andato a Taormina in Sicilia. Ci ha vissuto per diciotto mesi (Meyers 9). A Lawrence piaceva la Sicilia più delle altre parti di talia e quando ci è stato, ha finito The Lost Girl, e ha scritto Bird, Beasts and Flowers, Aaron’s Rodm Sea and Sardinia, e un saggio su Maurice Magnus (Meyers 9).
Lawrence ha visto la Sicilia come la regione “of a pristine humankind still stirred by the ‘indisputable facts’ of nature” e per lui, questo tipo di regione era ideale (Dainotto 114). Come è già chiaro, Lawrence volveva trovare un posto che potesse risolvere i problemi dell’industrializzazione e per lui, l’Italia aveva gli elementi fondamentali che cercava. Nel suo libro Twilight in Italy, ha scritto che l’Inghilterra stava “conquering the whole world with her machines and her horrible destruction of natural life” (Lawrence, “Twilight in Italy 53). Però, in Sicilia, ha trovato una risposta ai problemi, perchè “It seems as if Sicily, in some way, under all her amazing forms of sophistication, still preserves some flower of pure human candor” (Dainotto 114). Quest’idea della vita italiana che è più vicina a una vita naturale è un tema principale negl scritti di Lawrence.
Dopo i primi quattro mesi che Lawrence è stato in Italia ha scritto, “My great religion is a belief in the blood, the flest, as being wiser than the intellect. We can go wrong in our minds. But what our blood feels and believes and says, is always true…That is why I like to live in Italy. The people are so unconscious. They only feel and want: they don’t know (Meyers 7). Nel Sea and Sardinia ha pure parlato di questo senso di naturalezza pura. Ha scritto, “This is what is so attractive about the remote places. The Abruzzi for example. Life is so primitive, so pagan, so strangely heathen and half-savage” (Meyers 102). Queste citazioni provano che Lawrence si interessava con uno stato umano naturale e non toccato dalla modernità. Nell’Italia, ha pensato di trovare un posto che avrebbe potuto rappresentare una vita persa nell’Inghiliterra industrializzata.
Come ha scritto nel Sea and Sardinia, “Italy is like a most fascinating act of self-discovery-back, back down the old ways of time. Strange and wonderful chords awake in us, and vibrate again after many hundreds of years of complete forgetfulness.” e vuole dire che Lawrence stavo cercando per una vita diversa di quella della modernità (Meyers 166). Quest’idea dell’Italia che in un senso è lasciato indietro presenta il tema per Lawrence che l’Italia è un posto separato di “bene” e “male” e semplicemente un posto “naturale” che era comune dal diciasettesimo secolo (Dainotto 109). In una lettera Lawrence ha scritto, “The English are ‘good’ because they are afraid, and the Municheners are ‘wicked’ because they are afraid, and the Italians forget to be afraid so they are neither good nor bad, but just natural” (Dainotto 109). Per Lawrence, il gruppo che ha visto più naturale era quello composto dai contadini.
Lawrence ammirava la gente comune perchè pensava che abitasse abitato in un modo bello: camminavano con orgoglio, adoravano i loro figli, e avevano vite sane e comode (Meyers 4). Ha trovato la gente comune generosa, bella, e sensuale (Meyers 4). La rappresentazione della Sicilia e della vita contadina che a Lawrence interessava molto era quella di Verga, uno scrittore siciliano.
Lawrence ha lasicato la Sicilia nel 1922 perchè come succedeva con gli altri posti, aveva delusioni. Solo dopo alcuni mesi in Sicilia ha scritto, “The Italians are really lowbred swine nowadays: so different from what they were…The Taorminisi natives are as mean and creeping as ever-I really begin to feel that one must have done with Italy. I have been hating Taormina-but one hates everything in fits and starts” (Meyers 9). In questa citazione vediamo che Lawrence ha riconsciuto la sua tendenza di essere incantato con un posto e poi, essere disincantato. Ha descritto questo senso di una partenza necessaria nel suo libro Sea and Sardinia. “Away from abhorred Etna, and the Ionian sea, and the great stars in the water, and the almond trees in bud, and the orange trees heavy with red fruit, and these maddening, exasperating, impossible Sicilians, who never knew what truth was and have long lost all notions of what a human being is…Andiamo” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 3). Però, anche se non l’ha detto nelle citazioni, dopo il suo disincantato, si sarebbe stato incantato di nuovo con il posto, quindi per Lawrence succedeva un tipo di ciclo delle emozioni. E questo schema accaddeva con la Sicilia. Dopo che l’ha lasciata, gli mancava. Ha scritto, “The deepest nostalgia I have ever felt has been for Sicily, reading Verga. Not for England or anywhere else-for Sicily, the beautiful, that which goes deepest into the blood” (Dainotto 119). Con questo passaggio, vediamo l’inizio dell’interesse che Lawrence aveva con Verga.
Dopo che Lawrence ha letto Verga, che era il scrittore preminente della Sicilia, ha scritto, “He exercises quite a fascination on me, and makes me feel quite sick at the end. But perhaps that is only if one know Sicily” (Meyers 50). Questa “malattia” veniva dell’enfasi che Verga metteva sugli aspetti brutali della vita Contadina (Meyers 51). Ma, una studiosa crede che questo interesse mostri come Lawrence era determinato di “penetrate below the surface and discover the truth about primitive existence” (Meyers 51). E il risultato del suo interesse era che Lawrence voleva tradurre i libri di Verga. Ha esprimuto il suo desiderio di tradurre Verga, “He is extraordinarily good, peasant-quite, moden-Homeric-and it would need someone who could absolutely handle English in the dialect, to translate him. He would be most awfully difficult to translate. That is what tempts me…If I don’t, I doubt if anyone else will-adequately at lest” (Meyers 51). Ha creduto che ci fossero somiglianze tra i dialetti Sicilano e Midlands (di dove veniva Lawrence), e che tra lui e Verga ci fosse un legame che rendeva Lawrence il traduttore perfetto (Meyers 51). A Lawrence piaceva Verga perchè ha pensato che Verga catturasse l’essenza di una vita contadina e usasse le tecniche realistiche di un romanzo moderno e europeo (Meyers 51). Lawrence ha tradotto tre dei lavori di Verga: Mastro-don-Gesualdo, Little Novels of Sicily, e Cavalleria Rusticana and other stories.
Verga è stato un grande scrittore italiano e una studiosa sostiene che il suo libro Mastro-don-Gesualdo ha influenzato il più importante romanzo del ventesimo secolo per l’Italia: Il Gattopadro di Tomasi di Lampedusa (Meyers 58). In tutti e due il paesaggio della Sicilia è molto importante e c’è un cambiamento drastico nel tono e nei valori dei personaggi quando vanno dal paese alla campagna (Meyers 58). Pure, in entrambi iromanzi, c’è un’aristocrazia che sta crollando. Quindi, Lawrence non ha scelto uno scrittore sconosciuto da tradurre. Ma, anche se Lawrence ha deciso di tradurre Verga e era un’idea valida, la domanda ovvia che cresce è: poteva farcela? Nel senso di: poteva parlare e capire abbastanza della lingua per far una traduzione buona?
Secondo una studiosa, Lawrence poteva parlare e capire l’italiana (Meyers 64). Però quest’affermazione non è diffusa, e anche lui ammette che “There is strong evidence that his knowledge of Italian grammar and vocabulary was imperfect” (Meyers 64). Nel 1920s, quando le traduzioni sono stati pubblicati per la prima volta, erano ricevuti molto bene, però, dopo “They have come under attack” (Meyers 67). Lawrence ha tradotto, come ha scritto, molto veloce e ha fatto molti piccoli errori nelle sue traduzioni. Le studiose non sono d’accordo quando parlano della qualità delle sue traduzioni, forse perchè il dialetto che Lawrence voleva tradurre nei libri di Verga è una forma siciliana che era difficile per Lawrence da capire. Lawrence rimane vicino al testo originale (un modo di traduzione che non è sempre considerato il migliore metodo), e non aggiunge molto “of his own” (Meyers 64). Però, complessivamente anche quelle studiose che lo criticano, non odiano il suo lavoro. Un critico ha detto, “Lawrence lacks the knowledge of Italian grammer and vocabulary, and makes gross errors of interpretation. But in mastering the language and penetrating the spirit, he translates with extreme fidelity to the orginial” (Meyers 68).
Possiamo guardare gli esempi delle traduzioni per vedere se Lawrence le ha fatte in un modo corretto o no. Ci sono alucni esempi che mostrano come Lawrence usa le stesse frasi insolite che ha usato Verga: “Rannicchio’ il capo…al pari di una testuggine-drew his head inside...like a tortoise Portarsi la pancia a spasso nel paese-taking his belly for a walk round the village Apriti, terra, e inghiottimi-Open, earth, and swallow me Lanciarsi aprir le vene…a bersi il sangue suo-let his veins be opened...to drink his blood Crampi allo stomaco...come tanti cani arrabbiati dentro-cramps in his stomach...like mad dogs inside him. A volte, Lawrence usa il linguaggio colloquiale invece di una traduzione letterale: “Tutti pezzi grossi-big guns Una porcheria-mucked-up business Maneggi sottomano-underhand dodges. Pure, Lawrence fa anchè un gioco di parole che funziona nel inglese, ma non nell’italiaoa: “Quello sciocco (fool)-that ninny In alcuni casi, Lawrence intensifica il originale in un modo efficace: “Denti…acchiappare(catch) un marito a volo-teeth...to snatch a husband on the wing Sarina dei miei stivali-Sarina lick my boots Mi costa un occhio-it costs me the eyes out of my head
Lawrence usa il suo modo di scrivere e imporre le sue parole tipiche nelle traduzioni in cui la parola italiana è più forte di quella inglese: “E lo feriva li’ nell’amore della sua creatura (the one created by him)- and wounded him even there, in the quick of his love for his child” (Meyers 65-6).
Per capire Lawrence e il suo lavoro, le ragioni per cui ha fatto le traduzioni sono più importanti di come le ha fatte. La studiosa Dainotto ha scritto che Lawrence voleva tradurre Verga “because of the alleged virtues of a regional and archaic south, whose emblem Lawrence saw in Giovanni Verga’s oeuvre” (Dainotto 31). Lawrence ha trovato l’uomo che credeva che fosse il migliore scrittore italiano e che i lavori di Verga fossero le rappresentazioni più forti della Sicilia (Meyers 70). Meyers dice che “The main reason for Lawrence’s attraction to Verga was undoubtedly the raw power and emotional extremes of the character, driven by brute force and blind faith. The lives of Verga’s peasants, like Lawrence’s miners are dominated by toil and poverty but redeemed by the spontaneous” (Meyers 69). Nell’introduzione che Lawrence ha scritto per Mastro-don-Gesualdo, ha espresso la sua ammirazione per la descrizione della Sicilia che Verga ha fatto, “Sicily, the beautiful, that which goes deepest into the blood. It is so clear, so beautiful, so like the physical beauty of the Greek. Yet the lives of the people all seem so squalid, so pottering, so despicable; like a crawling of beetles. And then, the moment you get outside the grey and squalid walls of the village, how wonderful the sun, with the land lying apart” (Meyers 53). Non solo è questa citazione legata alle ragioni per cui Lawrence ha tradotto Verga, ma introduce l’idea dell’importanza dell’Italia come un posto di sole e le implicazioni che vengono con quell’idea.
Per Lawrence, c’era una potere curativo nell’Italia e particolarmente nella Sicilia. Nel racconto Sun ha scritto, “Come to Sicily with me, it’s lovely there just now. You want sun! You want life! Why you’re wasting away!” (Meyers 153). Durante la sua vita, la credenza nei poteri curativi delle clima Mediterraneo era diffuso, “Italy had become the topos of renaissance, health, and new life” (Dainotto 106). Nei libri di Lawrence ci sono tanti dottori che prescrivono il sole come una cura per i problemi (Dainotto 107). Uno dei suoi racconti comincia con un dottore che dice “Take hier way to the sun” e dal fine, il personaggio ha diventato una nuova persona nell’Italia, “Something deep inside her unfolded and relaxed, and she was given to a cosmic influence…’I am another being,’ she said to herselef, as she looked at her red-gold breast and thighs’” (Tracy 22). Su un livello personale, Lawrence, che fu malato per grande parte della sua vita, voleva essere “In a wamer, sunnier climate, because of his chronic bronchial inflammations” (Cavitch 77). Quest’asppettiva curativa dentro l’Italia è principalmente collegata coi problemi della modernità che Lawrence ha trovato, che hanno influenzato tutto ciò che Lawrence faceva e credeva.
Secondo Lawrence il progresso e la modernità hanno creato una situazione orribile, che aveva bisogna di cura. Si è lamentato che, “The machine has become our master and our god” (Lawrence, “Twilight in Italy” 45). Inzialmente ha pensato che l’Italia, specialmente la Sicilia, fosse la risposta ai problemi, ma come sempre, Lawrence ha scoperto le ragioni per cui non credeva che la Sicilia o l’Italia fosse la risposta ai problemi. Sebbene abbia valutato gli elementi di una vita persa con la modernità, credeva che la vita contadina non potesse creare le carriere o gli sfoghi per l’espressione creativa, e parla di questa credenza nel libro Twilight in Italy (Tracy 78). La prima volta che ha riconosciuto che agli italiani è piaciuto “machine culture” non poteva appoggiarlo, però dopo ha scritto che “The Italian instinct to get into rapid touch with the world…[was] the healthy instinct after all” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 130). Pure, a volte, sembrava di preferire la vita del progresso in Inghilterra da quella in Italia. Nel suo libro Twilight in Italy ha scritto, “I thought of England, the great mass of London, and the black, fuming, laborious Midlands and north-country. It seemed horrible. And yet, it was better than the padrone, this old, monkey-like cunning of fatality. It is better to go forward into error than to stay fixed inextricably in the past” (Lawrence, “Twilight in Italy” 53). Questo commento sul passato e sul futuro è un’altro esempio di come Lawrence parlava dei movimenti della società nel grande quadro.
Lawrence, si occupava molto di come il mondo stava cambiando e di come il mondo avrebbe dovuto cambiare. Questo tema nella sua letteratura e nelle azioni della sua vita è senz’altro in parte un risultato del periodo in cui ha vissuto. Come abbiamo visto, l’industrializzione faceva un impatto grande, ma c’era anche la situazione politica che l’ha influenzato, in particolare: la prima guerra mondiale e l’ascesa del facismo.
Durante la prima guerra mondiale Lawrence e Frieda hanno vissuto in Inghilterra e perchè lei era tedesca, sono stati trattati male e quel trattamento ha avuto un ruolo nella decisione che Lawrence ha fatto di partire dall’Inghilterra. La guerra non solo aveva un’influenza sulle azioni della sua vita personale, ma anche nelle sue idee ideologiche.
Lawrence era opposto alla guerra e “foolish democracy” (Meyers 106). Una studiosa dice che “Lawrence was an elitist who despised the ignorant masses” (Meyers 108). Questa credenza che le masse erano ignoranti ha influenzato la sua posizione sul fascimo che era un movimento basato sul governante molto potente.
A Lawrence, non è mai piaciuto il fascismo, però inzialmente non era opposto al movimento. Dopo la guerra, l’Italia ha avuto tanti problemi: “un debito interno, l’inflazione aumentando, la disoccupazione alta, il crollo economico, e una massa di veterani insoddisfatti” e purtroppo, questi problemi hanno creato una situazione orrible in Italia (Meyers 108). C’erano le rivolte, un’aira della tensione, e gli scioperi che dal 1920 fino al 1922, hanno fatto una guerra civile tra le socialiste e le fasciste (Meyers 108). Questa guerra ha finito con un voto di non fiducia nel 1920 e non c’è stato un governo per alcune settimane quel luglio. Lawrence è stato in Italia per questo periodo e aveva paura della situazione politica. Nel 1920 ha scritto, “Italy is a ridiculous kingdom, governs itself so badly, that one becomes indifferent to all political fates” (Meyers 110). Durante le rivolte e quando c’era una minaccia di una rivoluzione Lawrence ha deciso che la democrazia non era la situazione migliore per un governo. Ha scritto, “I don’t believe either in libery or democracy. I believe in actual, sacred, inspired authority; divine right of natural kings: I believe in the divine right of natural aristocracy, the right, the sacred duty to wield undisputed authority” (Meyers 111). Questa citazione mostra che un effetto di tutto il caos era che Lawrence voleva avere un capo forte, e dopo la guerra quando tutta l’autorità del governo è crollata c’era veramente un bisogno per un capo forte, che il fascimo, con Mussolini ha offerto (Meyers 109). E, Lawrence non era in Italia per la marcia su Roma, neppure per l’omicidio di Giacomo Matteotti, due eventi che mostravano la brutalità del fascismo (Meyers 110). Quindi, mentre Lawrence non ha mai sostenuto il fascimo, ha pensato che l’italia avesse bisogno di un sistema con un capo forte e inzialmente, il fascismo sembrava di avere queste qualità. Ma, dopo che Lawrence è ritornato in Italia nel 1925 ha trovato che il fascismo non ha creato la situazione politica che voleva avere.
Nel 1925, Lawrence è ritornato nell’Italia e ha scoperto che l’opposizione era distrutta e la dittatura era assoluta (Meyers 110). Ha trovato il fascimo noioso. Ha scritto, “Italy, humanly, isn’t very interesting nowadays. Fascism, whatever it does, spreads the blight of boredom” (Meyers 130). E, Lawrence ha cambiato la sua idea della forma del governo perfetto, “I’ve hated democracy since the war. But now I see I’m wrong called for an aristocracy. What we want is a flow of life from one to another” (Meyers 130). Per lui, il “noioso” fascismo era assolutemente opposto alla sua credenza nella spontaneità e individualità (Meyers 135). Però, anche se Lawrence ha vissuto in un tempo pieno di cambimenti politici, non ha partecipato nella atività politica. In un modo interessante, neanche Verga participava alla politica e a Lawrence piaceva questo fatto (Meyers 70). Ha detto che, “Verga seems to have taken little interest in politics. He had no doubt the southern idea of himself as a gentleman and an aristocrat, beyond politics” (Meyers 70). Le sue idee che sono dentro la sua letteratura e le le sue lettere “are purely theoretical and ha no relation to his actual life, for Lawrence was no leader of men” (Meyers 135). Anche se Lawrence non ha participato nella vita politica, la scrittura non era il solo metodo in cui si è espresso.
Tra 1926 e 1928 Lawrence ha dipinto venticinque dipinti che sono le rappresentazioni visive dei temi che Lawrence stava scrivendo. Alcuni di questi temi sono: “the triumph of pagan over Christian values-of the flesh over the spirt-and the resurrection of paganism in the landscape and people of Italy” (Meyers 137). I temi sono mostrati nei tre modi: la rappresentazione diretta del paesaggio italiano e la gente (queste pitture sono come Twilight in Italy e Sea and Sardinia); le scene pagane (che fanno una somiglianza con Etruscan Places; e i lavori che trattano il tema di sua resurrezione (Meyers 142). La corrispondenza tra i suoi dipinti e le sue scritture ci aiuta a capire di più la sua visione del mondo e come Proust ha detto “Painting can pierce to the unchanging reality of things, and so establish itself as a rival of literature” (Meyers 140). Lawrence non ha mai avuto il tirocinio formale e si è insegnato a dipingere. Il modo in cui si è insegnato a dipingere era di copiare i dipinti italiani famosi (Meyers 138). Ha scritto, “I think the greatest pleasure I ever got came from copying Fra Angelico’s ‘Flight into Egypt’ and Lorenzetti’s big picture of the Thebiad, in each case working from photographs and putting in my own color; or perhaps even more a Carpaccio picture in Venice…None of the Dutch gave me the deep thrill of the Italians…I must have made many copies in my day, and got enless joy out of the them” (Meyers 138). A Lawrence piacevano i dipinti italiani più di tutto e voleva fare un libro per i bambini sui dipinti italiani “History of Italian Paiting,” ma non lo ha mai fatto (Meyers 138). In genere gli italiani hanno avuto una influenza grande sui dipinti di Lawrence, ma soprattutto i dipinti sulle tombe gli estruci l’hanno influenzato. Delle tombe, Lawrence ha detto, “The subtely of Etruscan paintings lies in the wonderfully suggestive edge of the figures. It is not outlined. It is not what we call drawing. It is the flowing contour where the body suddenly leaves off, upon the atmosphere” (Meyers 140). Questo bel passeggio fa parte del grande quadro dell’atteggiamento di Lawrence gli etrusci. Lawrence ha scritto un libro Etruscan Places in cui si racconta il suo giro nelle città etrusche delle morte. Gli interessavano i dipinti sui muri e la porcellana e terracotta che erano nei musei (Cavitch 205). In questo libro ha notato l’ironia della sopravivenza di questa roba nel periodo del fascismo in cui Mussolini voleva essere come i romani. Ha detto che l’aspetto etrusca vive nel polso degli italiani più dei romani nonostante lo sforzo dei fascisti di ravvivare gli ideali latino-romani, ha scritto, “Destiny is a queer thing” (Cavitch 206). Con questo libro Lawrence voleva scrivere “some sketches of these Etruscan places, not scientifically, but only as they are now and the impression that they make” (Meyers 13) Questo libro serve anche a mostrare che a Lawrence non è piaciuto il fascismo e allo stesso tempo gli è piaciuta e ha idealizzato un’altro tipo di vita, non quella attuale.
Come è già chiaro, a Lawrence piacevano gli elementi diversi e cosidetti “primitivi” dell’italia, e ha trovato questi elementi legati al paganesimo. Quando è stato a Fiascherino, ha guardato un corteo di venerdì santo che “suggested to him the pagan and even barbaric quality that still existed in Italy” (Meyers 4). Ha scritto, “Wherever one is in Italy, one is conscious…of the far, mysterious gods of the early Mediterranean” (Lawrence, “Sea and Sardinia” 123). Come abbiamo già visto, ha descritto gli Abruzzi con la parola “primitivo” in un modo positivo. Questo elemento “primitivo” ha fatto la sua credenza che la vita tradizionale è superiore a quella della modernità in cui l’industrializzazione ha fatto una vita vuota di elementi importanti, come il potere della natura.
Lawrence ha creduto che ci fosse una naturalezza della vita italiana e che ci sia stato un collegamento tra natura e un potere “regenerativo” (Meyers 4). Lawrence non solo pensava che la vita moderna dovresse essere stata lasciata, ma che c’era anche la possibilità di una rinascita per un nuovo stato d’essere (Meyers 4). Un tema forte nei lavori di Lawrence è che una resurrezione è possibile. Ha sentito che aveva “a personal mission to redeem society” e la realizzazione di questa missione ha significato che ci sarebbe stata una rinascita in questa vita e che l’Italia era un bell’esempio di come sarebbe successo (Meyers 149). Queso tema rappresenta il modo in cui Lawrence rispondeva alla minaccia di morte: la sua (perchè era malato per grande parte della sua vita) e quella della società (Meyers 150). Tristemente, Lawrence non ha mai trovato la sua “rinascita.” E’ morto di una malattia quando aveva quarantaquattro anni e a quel tempo ancora non era totalmente contento con lo stato del mondo nè l’italia.
Prima di morire nel 1930 in Francia, Lawrence ha vissuto in vari posti in Italia. Nel 1922 è partito dall’europa per gli stati uniti con l’intenzione di emigrarci, però a causa della sua malattia (questa volta: malaria e tubercolosi), doveva ritornare in europa nel 1925. Ha commentato, quando è andato in Italia (Spotorno, vicino a Genova) che “Italy felt like the ghost of one’s self” (Meyers 10). Da Spotorno, è andato a Scandicci (molto vicino a Firenze), dove ha abitato dal 1926 fino al giugno 1928 (Meyers 10). Quando stava lì lui “suffered a violent hemorrhage, but he would never admit the gravity of his illness and blamed the Italian climate for exhausting him and bleeding him emotionally” (Meyers 11). Sebbene si sia lamentato, questo periodo è quello in cui hadipinto e pure ha continuato a scrivere; non si è fermato di essere creativo. Per esempio, ha scritto Lady Chatterley’s Lover quando stava in Toscana.
Lady Chatterley’s Lover è uno dei più famosi libri che Lawrence abbia scritto. Il libro fu scritto e pubblicato in Toscana, e Lawrence descrive come l’ha scritto, “I’m on sitting on the little balcony upstairs-you can so easily imagine this old square whitish villa on a little hill all of its own, with the peasant houses and cypresses behind, and the vines and olives and corn on all the slopes. It’s very picturesque and, many a paintable bit. Away in front lies the Arno valley and mountains beyond. Behind are pine woods. The rooms inside are big and rather bare-with red brick floors: spacious, rather nice, and very still. Life doesn’t cost much here” (Meyers 10). Possiamo dire che l’ha scritto in un’atmosfera di tranquillità e ancora, in questo libro vediamo le impressioni che Lawrence aveva dell’italia e della vita. Molte delle ragioni che abbiamo già visto spiegano perchè Lawrence ammirava l’italia che sono dentro questo libro. Per esempio, per la protagonista, è un posto che “Provides a trial seperation from Clifford, a test of love for Mellors, a taste of what life would be like with Michaelis and an excuse for her pregnancy. It brings Connie under the liberating influence of her father, allows her to see England from an Italian perspective, provides Mediterranean sun and warmth. It provides a constrast to industrial ugliness, and arouses opposition to her sterile life in England” (Meyers 164). Un’altra cosa interessante del suo libro Lady Chatterley’s Lover è che è stato pubblicato in Italia, questo fatto tira fuori l’aspetto sessuale nei suoi lavori.
Lawrence ha scritto molto sul sesso che era considerato un soggetto tabù in Inghilterra a quel tempo, in parte l’ha scritto perchè “The aim of all his art was to change people’s ways of thinking and feeling, and to make the dirty seem holy” (Meyers 147). Il tema della sessualità nel Lady Chatterley’s Lover, e molti dei suoi altri libri, non era accettato dagli inglesi, ma non era molto scioccante per gli italiani. Questa differenza è chiara nel modo in cui il suo libro Way of All Flesh fu ricevuto nei due paesi. Il libro non ha fatto bene nell’inghiliterra, perchè c’è il tema sessuale, ma nell’italia ha avuto abbstanza successo. Il punto di visto italiano sul sesso in constrasto agli inglesi è esemplificato da un editore italiano, che quando ha sentito che c’erano certe parole “scandalose” nel libro ha risposto, “O! ma! But we do it everyday” (Meyers 157). L’accettazione del sesso come una parte di vita naturale era un’altra ragione perchè Lawerence ha trovato gli italiani più legati alla vita naturale dei inglesi, specialmente i contadini. Ma, alla fine, anche i contadini non l’hanno soddisfatto.
Allo stesso tempo che ha scritto Lady Chatterley’s Lover, ha scritto, “Yet I find here in Italy, for example, that I live in a certain silent contact with the peasants who work the land of this villa. I am not intimate with them, hardly speak to them save to say good day…Yet it is they, really, who form my ambiente, and it is from them that the human flow comes to me. I don’t want to live with them in their cottages; that would be a sort of prison. But I want them to be there, about the place, their lives going on along with mine, and in relation to mine. I don’t idealize them. Enough of that folly!…But I want to live near them, because their life still flows” (Lawrence, “Phoenix 2” 595). Quindi, mentre Lawrence aveva un tipo di rispetto per i contadini, non voleva essere come loro e non pensava che la loro vita fosse per tutti.
Vediamo che anche se Lawrence non stava convinto che l’italia era perfetta e aveva i suoi disappunti personali, l’italia ancora faceva parte dei suoi posti ideali. Durante l’ultimo mese che Lawrence ha vissuto in Italia (giungo-luglio nel 1929), ha descritto dove è stato, la costa di La Spezia, come “beastly, as a place: flat, dead sea, jelly fishy, and millions of villas” (Meyers 11). Però, quando stava morendo in Francia nel 1929 ha scritto, “I want to take a nice house in Italy now, and settle down a bit” (Meyers 1). Alla fine, Lawrence non ha mai trovato il posto perfetto, però, l’italia rappresenta un posto con tanti degli aspetti che cercava: una comunità ideale, una passione e una vita primitiva, una separazione dell’industrializzazione e un rapporto con la natura, e una rinascita (Meyers 1). Lawrence scriveva in un tentativo di spiegare, espandersi e perfezionare “the entire arena of human experience” (Cavitch 3). E come dice uno studioso, tutti i fattori che hanno fatto la sua esperienza in Italia, il contrasto con l’Inghilterra, il sole, la bellezza naturale, il vino e il cibo economico, la gente, la vita tradizionale (e l’elemento “primitivo”) “revitalized” Lawrence e lo hanno inspirato, e per queste ragioni ha fatto un lavoro creativo di grande effetto (Meyers 5-6). La sua vita e il suo lavoro erano legati e malgrado di problemi che Lawrence aveva nell’italia e con gli italiani, trovava le passioni e le ragioni di scrivere in Italia (Meyers 6-7). Scriveva, nel suo libro Sea and Sardinia, “Italy has given back I know not what of myself, but a very, very great deal. She has found for me so much that was lost” (Meyers 1).
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