Danielle Goonan: Difference between revisions

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Secondo una persona all’Alter Festa che ha avuto luogo in 1992 in Costernino, Puglia, “Rap in Italian, or (better still) in dialect: a fascination for the most extreme language of Afro-American culture has transformed itself into a powerful medium through which people’s eyes can be opened to our own situation.  It is an important choice of activity, because it has been developed in the face of the immense superficiality that almost the entire range of Italian mass media has displayed towards the rap phenomenon for years.  In a time of zombie-like adulation of the Far West, Italian rap is not holding back.  It is telling the story of an authoritarian country which is cracking down and splitting up into two, in four, in eight: Mafia, evictions from social centers, drug laws, leagues, racism, cartels, Gladio, corruption, state secrets and mysteries.  It does this the only way it can: exaggerating, provoking, fighting.  Jumping straight to conclusions: before someone else makes them for everyone (qtd. in Mitchell, “Popular Music” 146)
Secondo una persona all’Alter Festa che ha avuto luogo in 1992 in Costernino, Puglia, “Rap in Italian, or (better still) in dialect: a fascination for the most extreme language of Afro-American culture has transformed itself into a powerful medium through which people’s eyes can be opened to our own situation.  It is an important choice of activity, because it has been developed in the face of the immense superficiality that almost the entire range of Italian mass media has displayed towards the rap phenomenon for years.  In a time of zombie-like adulation of the Far West, Italian rap is not holding back.  It is telling the story of an authoritarian country which is cracking down and splitting up into two, in four, in eight: Mafia, evictions from social centers, drug laws, leagues, racism, cartels, Gladio, corruption, state secrets and mysteries.  It does this the only way it can: exaggerating, provoking, fighting.  Jumping straight to conclusions: before someone else makes them for everyone (qtd. in Mitchell, “Popular Music” 146)


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Il Mezzogiorno o il Sud d’Italia ha una storia piena di multiculturalismo.  Molti diversi invasori stranieri hanno controllato il Sud d’Italia tra la fine d’impero Romano e l’unificazione del paese.  I Lombardi, i Greci, gli Arabi, i Normanni, i Germani Cattolici, i Francesi, gli Spagnoli, e i Borboni hanno contribuito alla cultura del Sud d’Italia (Mangione e Morreale, 46).  Le caratteristiche della cultura meridionale, come i dialetti, il cibo e la musica sono state influenzate da questi invasori.  E’ difficile determinare il posto esatto in cui il Sud comincia, ma tutte le versioni del Mezzogiorno includono le regioni di Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna (Morreale e Carola, 54).  Alcuni degli invasori hanno dato contributi benefici all’area; gli Arabi hanno sviluppato l’agricoltura, i Normanni hanno contribuito alla legge e alla giustizia, e il Normanno Federico II ha fatto la Sicilia un centro di commercio e potere politico che era lo stato più libero in Europa in quel momento.  Tuttavia, il declino del Mezzogiorno e’ iniziato sedici anni più tardi con il regno dello Spagnolo, Carlo I, ed e’ durato per sei secoli, facendo il Sud d’Italia il posto che sarebbe stato considerato uno dei posti più ignoranti, selvaggi, e sfruttati nel mondo.
Il Mezzogiorno o il Sud d’Italia ha una storia piena di multiculturalismo.  Molti diversi invasori stranieri hanno controllato il Sud d’Italia tra la fine d’impero Romano e l’unificazione del paese.  I Lombardi, i Greci, gli Arabi, i Normanni, i Germani Cattolici, i Francesi, gli Spagnoli, e i Borboni hanno contribuito alla cultura del Sud d’Italia (Mangione e Morreale, 46).  Le caratteristiche della cultura meridionale, come i dialetti, il cibo e la musica sono state influenzate da questi invasori.  E’ difficile determinare il posto esatto in cui il Sud comincia, ma tutte le versioni del Mezzogiorno includono le regioni di Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna (Morreale e Carola, 54).  Alcuni degli invasori hanno dato contributi benefici all’area; gli Arabi hanno sviluppato l’agricoltura, i Normanni hanno contribuito alla legge e alla giustizia, e il Normanno Federico II ha fatto la Sicilia un centro di commercio e potere politico che era lo stato più libero in Europa in quel momento.  Tuttavia, il declino del Mezzogiorno e’ iniziato sedici anni più tardi con il regno dello Spagnolo, Carlo I, ed e’ durato per sei secoli, facendo il Sud d’Italia il posto che sarebbe stato considerato uno dei posti più ignoranti, selvaggi, e sfruttati nel mondo.


'''Un Riassunto dello sfruttamento del Sud'''
'''Un Riassunto dello sfruttamento del Sud'''

Revision as of 16:56, 13 May 2007

IL ReMiX: La Ricreazione dell’identità mediterranea per l’uso della musica hip hop

Secondo una persona all’Alter Festa che ha avuto luogo in 1992 in Costernino, Puglia, “Rap in Italian, or (better still) in dialect: a fascination for the most extreme language of Afro-American culture has transformed itself into a powerful medium through which people’s eyes can be opened to our own situation. It is an important choice of activity, because it has been developed in the face of the immense superficiality that almost the entire range of Italian mass media has displayed towards the rap phenomenon for years. In a time of zombie-like adulation of the Far West, Italian rap is not holding back. It is telling the story of an authoritarian country which is cracking down and splitting up into two, in four, in eight: Mafia, evictions from social centers, drug laws, leagues, racism, cartels, Gladio, corruption, state secrets and mysteries. It does this the only way it can: exaggerating, provoking, fighting. Jumping straight to conclusions: before someone else makes them for everyone (qtd. in Mitchell, “Popular Music” 146)

Studiosi, figure importanti e leader politici hanno affermato che l’Italia e’ indietro rispetto ai paesi nel Nord d’Europa. Molta della retorica circondante tale reclamo è diretta al Sud d’Italia. Sia gli Italiani che gli stranieri fanno capire le loro agitazioni riguardo alla identità europea d’Italia sul Sud per sottolineare le loro differenze tra il Nord d’Italia e il Nord d’Europa. Dopo l’unificazione d’Italia il Sud è stato considerato il contrasto binario dell’Occidente. Invece di accogliere la cultura meridionale e provare a trovare le maniere per migliorare le condizioni senza biasimare il popolo per il suo problema, i meridionali sono stati fatti sentire come se fossero i nemici dello Stato Italiano e che devono diventare più europei. Tuttavia, ci sono meridionali che rifiutano di accettare l’identità che avevano dato loro il Nord e l’Europa. Molti di loro hanno modi diversi per esprimere le loro idee, ma un gruppo particolare di giovani deciso di usare la musica hip hop come un modo di confutare la necessità di essere europei e invece accogliere un’identità mediterranea. Questo saggio esplorerà i modi in cui i Meridionali hanno usato l’hip hop per reinventare le loro identità nazionali, collegandole alla loro cultura e al loro passato Mediterraneo piuttosto che alle loro abbastanza nuove identità come membri dell’Unione Europea.

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Il Mezzogiorno o il Sud d’Italia ha una storia piena di multiculturalismo. Molti diversi invasori stranieri hanno controllato il Sud d’Italia tra la fine d’impero Romano e l’unificazione del paese. I Lombardi, i Greci, gli Arabi, i Normanni, i Germani Cattolici, i Francesi, gli Spagnoli, e i Borboni hanno contribuito alla cultura del Sud d’Italia (Mangione e Morreale, 46). Le caratteristiche della cultura meridionale, come i dialetti, il cibo e la musica sono state influenzate da questi invasori. E’ difficile determinare il posto esatto in cui il Sud comincia, ma tutte le versioni del Mezzogiorno includono le regioni di Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna (Morreale e Carola, 54). Alcuni degli invasori hanno dato contributi benefici all’area; gli Arabi hanno sviluppato l’agricoltura, i Normanni hanno contribuito alla legge e alla giustizia, e il Normanno Federico II ha fatto la Sicilia un centro di commercio e potere politico che era lo stato più libero in Europa in quel momento. Tuttavia, il declino del Mezzogiorno e’ iniziato sedici anni più tardi con il regno dello Spagnolo, Carlo I, ed e’ durato per sei secoli, facendo il Sud d’Italia il posto che sarebbe stato considerato uno dei posti più ignoranti, selvaggi, e sfruttati nel mondo.

Un Riassunto dello sfruttamento del Sud Durante il regno di Carlo I, la corruzione era diffusa e incontrollabile perché il re ha imposto tasse pesanti. Nel 1734, Don Carlo, il figlio di Filippo V ed Elisabetta, ha conquistato Napoli e la Sicilia. Il regno delle due Sicilie e’ diventato una monarchia indipendente sotto la Dinastia Borbone. Come il regno spagnolo passato, i Borbone hanno attuato una linea politica di ignoranza che ha negato alla maggioranza del popolo un’educazione. Secondo gli Italiani del Sud, il regno era repressivo e ha corrotto il Sud “undermining their faith in justice;” il regime e’ stato biasimato per il brigantaggio che ha prevalso nel Sud dopo la fine dei Borboni nel 1860 (Mangione e Morreale, 48). Quattrocento anni di controllo degli Spagnoli e Borboni ha continuato a fissare il Mezzogiorno in un mondo medievale in cui i contadini abitavano in squallore e ignoranza. Entrambe le dinastie hanno lasciato il Sud con le condizioni in cui “…social disorder, rampant suspicion, and irreconcilable conflicts continued to plague the south” per molti anni dopo che l’Italia e’ diventata una nazione unificata (Mangione and Morreale, 48). Per esempio, i costumi del feudalismo sono rimasti nei paesi, città e campagna del Sud per molti anni dopo e’ stato abolito. Perfino nel primo secolo ventesimo l’Italia ha avuto un sistema d’agricolo con le caratteristiche vecchissime dei latifondi, coltivazione diffusa, e strumenti e sistemi primitivi (Mangione e Morreale, 50). In fatti, l’abolizione del feudalismo ha prodotto piu’conseguenze negative che positive per la classe contadina, specialmente i problemi naturali come deforestazione, paludi paludose e un aumento della malaria (Morreale and Carola, 26). Invece di aggiustare il problema di malaria e il problema del difetto d’acqua bevibile, il governo d’Italia ha speso i soldi per costruire un sistema d’irrigazione nel Nord che ha avuto molti fiumi e laghi; “as late as 1921, only 8 percent of all artificially induced irrigation in Italy was developed in the South” (Mangione and Morreale, 75).

L’Unificazione d’Italia era un evento per cui le élite Italiane volevano costruire una nazione indipendente che sarebbe diventata un grandissimo potere Europeo. Quindi, l’Italia avrebbe dovuto stata una nazione moderna come i paesi settentrionali per realizzare il loro scopo. Tuttavia, le elite erano disturbate dall’arretratezza presunta del Sud perché “Italy was a southern country in a century when the superiorityof the “north” was virtually beyond dispute” (Moe, 1). In generale, durante il secolo diciannovesimo l’identità d’Italia era definita dagli stereotipi europei del Sud d’Italia. Invece di unificare il paese, l’unificazione d’Italia ha accentuato le differenze tra il Nord ed il Sud perché le forze nazionalistiche e eurocentriche hanno causato le elite di volere diventare una parte dell’Europa Occidentale. “In the context of the drive to make Italy a more northern nation. The southern part of the country was identified as different…When a northern general reported back to Count Cavour in Piedmont about the conditions in the south [he stated] ‘This is not Italy! This is Africa” (qtd. in Moe, 3). La distanza del Sud dall’Europa l’ha spinto più vicino all’Africa e il Nord e’ diventato il potere egemonico che avrebbe scritto la storia d’Italia.

Durante il Marzo1861 Vittorio Emanuele ha dichiarato che tutta la terra che e’ stata annessa nel 1859 e 1860 era una parte del nuovo regno d’Italia. Sfortunatamente, l’unificazione ha peggiorato le vite degli Italiani nel Mezzogiorno; nel libro La Storia, Jerre Mangione and Ben Morreale dicono che “the exodus of millions of Italians … [was a consequence of] the economic and political inequities bred by the new government in the name of progress (62). I problemi economici e politici erano specialmente ingiusti perché dopo l’unificazione d ‘Italia, il Sud e’ stato sottorappresentato nel nuovo governo quindi il Sud ha sofferto dalle leggi ingiuste. Adesso, i soldi che precedentemente sono stati usati per i miglioramenti agricoli nel Sud e’ stato investito nell’industria settentrionale. Tariffe protettive, come La Tariffa Protettiva di 1888, hanno beneficato l’espansione al Nord di Roma, mentre il Sud e’ stato lasciato stagnante (Mangione e Morreale, 33). In fatti, “the tariff system enacted to promote the industrialization of the North virtually wiped out the southern industries that were functioning at the time of unification” (Mangione e Morreale, 75). Il Sud doveva pagare più tasse del Nord ed è stato forzato a pagare tasse di interesse esorbitanti, quindi, il Sud ha contribuito in modo relativo più entrate al governo del Nord. Il governo ha iniziato i lavori pubblici con i fondi monetari dalle tasse ma pochi meridionali hanno ricevuto i lavori perché il programma e’ stato centrato in Italia centrale e sttentrionale. Inoltre i soldi che avrebbero potuto essere investiti nel Sud invece erano sprecati nelle colonie africane (Morreale e Carola, 26).

Il sistema delle tasse del nuovo governo di Torino aveva fatto prosperare come non mai prima nel Sud del crimine, del contrabbando, della corruzione e del terrorismo. I gruppi di crimine organizzato, come la mafia, sono stati fondati per svolgere molti tipi d’attività politica e criminale (Mangione and Morreale, 63). Inoltre, i proprietari terrieri hanno acquisito piu’ potere durante questo periodo che durante il regno dei Borboni perché hanno svolto con la polizia, hanno controllato i governi locali, non dovevano pagare le tasse, hanno fatto delle discriminazioni sui poveri. Per esempio, i figli dei poveri sono rimasti ignoranti perché i governi locali (composti di proprietari terrieri) hanno speso i soldi assegnati per costruire le scuole pubbliche per loro stessi (Mangione and Morreale, 63). Le condizioni dei poveri erano aggravate anche perché molti contadini che erano esonerati una volta dal sistema fiscale adesso dovevano pagare le tasse il che ha diminuito ulteriormente la loro capacità di sopravvivere monetariamente. Il nuovo sistema fiscale ha fatto delle discriminazioni a proposito dei poveri; “Mules, for example, which were essential to the lowly farm worker, were subject to taxation [while] cows, nearly always the property of affluent landowners, were not” (Mangione e Morreale, 64). Gli Italiani del Sud hanno espresso il loro scontento verso lo stato d’Italia con la frase“governo ladro.” In generale, il Sud aveva un tenore di vita bassissimo. La conseguenza grandissima del maltrattamento del Sud da parte dei Nord era l’emgirazione dei molti Italiani del Sud.

“But it was in the Mezzogiorno, where poverty and misgovernment were most deeply experienced, that the government was most despised and defied. By the time the southerners began leaving their native provinces in great numbers, their distrust of all politicians had festered into a deep-seated conviction, which they carried with them wherever they settled” (Mangione and Morreale, 65)

Milioni dei Meridionali sono lasciati dal Sud, ma quelli che dovevano rimanere e i loro figli e i figli dei loro figli affrontano ancora i problemi economici, politici e sociali.

La Situazione del Sud durante il ventesimo secolo Per i problemi economici, sociali e politici e’ stato biasimato il Sud e il suo cosidetto carattere incivile. Ancora oggi il Mezzogiorno e’ visto come un posto sottosviluppato in cui i cittadini sono la causa dei loro problemi il che deriva dagli stereotipi che sono nati dopo l’unificazione d’Italia. Il Sud ‘provided a source of stereotypes against which the nation as a whole defined itself following unification in the mid-nineteenth century” (Dawson and Palumbo, 168). Infatti, i Meridionali sono stati considerati più africani che europei – un’identità’ più mediterranea che europea. Durante il fascismo, il Mezzogiorno e’ stato sostituito dall’Africa perché Mussolini ha pensato che le colonie in Africa avrebbero risolto la miseria nel Sud. Tuttavia, le colonie hanno fallito e dopo 1945 il Sud ancora una volta e’ diventato il posto su cui la nazione proiettava le sue paure e ansie (Dawson and Palombo, 168).

Dopo la caduta del fascismo, grandi quantità di meridionali hanno lasciato il Sud per i lavori settentrionali perché l’industrializzazione del nord e’ aumentato. L’accrescimento drastico dei Meridionali nel Nord ha fatto interrogare molti settentrionali sulle supposte caratteristiche incivili degli emigranti meridionali. Infatti, molti emigranti sono state fatte delle discriminazioni sociali ed economiche (Dawson and Palombo, 169). La discriminazione era basata sugli stereotipi dei meridionali come un popolo incivile, barbaro e sottosviluppato. Oggi, le condizioni nel Sud sono cambiate un po’, ma ci sono ancora tanti problemi: The disintegration that continues to characterize the south is identifiable today in the poverty or lack of public services, in the degradation of the educational system, in the continued crisis of employment and housing, in the lack of a political infrastructure able to guarantee proper representation at all levels of government and, last but not least, the overwhelmingly oppressive presence of what has come to be known generically as the “mafia” (Verdicchio).

Ancora una volta la divisione tra il Nord e il Sud è stata accentuata nel 1994 con l’alleanza della destra sotto Forza Italia e la sua piattaforma politica che ha rappresentato l’industrialismo del Nord, l’antimmigrazione e il neofascismo. La Lega Nord, uno dei partiti alleati di Forza Italia, e’ un partito federalista ch’e’ concertato al Nord e ha una piattaforma politica razzista contro gli immigranti e il Sud d’Italia. Il partito spiega i problemi del sud come la colpa di un popolo ch’e’ inferiore etnicamente ed in un modo razziale (Verdicchio). Umberto Bossi, il leader della Lega Nord, crede che il Sud ostacoli il progresso del Nord perché era colonizzato dai popoli incivili e barbari. Per esempio, lui ha detto: In these little less than disastrous conditions, we witness day after day the imbalanced conflict between an Italy that aspires to become European with its head held high, creating a modern nation, democratic and civil, and the forces that orbit around the public machinery and are fed by it, the forces whose objectives are to become part of the African peninsula” (qtd. in Verdicchio)

La Lega Nord e in generale Forza Italia, rappresenta il Sud in un modo negativo per mostrare la differenza tra il Sud e il Nord e per accentuare “l’Europeanness” del Nord. Gli stereotipi falsi di Bossi diffondono il mito che il governo d’Italia favorisce il Sud invece del Nord e spende le tasse pagate dal Nord per il beneficio del Sud. Per esempio, Bossi parla del “Fondo per il Sud” nel 1950 in cui il governo nazionale ha provato a quadrare la differenza economica in tutte le regioni (Verdicchio). La maggior parte dei soldi era data ai commerci settentrionali per fornire servizi e progetti di cui molti non sono mai successi. Infatti, durante la fioritura economica nel Nord, gli emigranti meridionali erano cruciali per lo sviluppo dell’industrializzazione settentrionale perché erano la sorgente di lavoro. Ma l’emigrazione ha avuto effetti negativi sul Sud perché circa dieci milioni di persone hanno abbandonato molti paesi del Sud; “Adding to the numbers of internal emigration the millions of emigrants that left Italy altogether…one can begin to argue that for the South emigration resulted in a depletion of social, cultural, and economic alternatives (Verdicchio). L’emigrazione insieme con la disoccupazione del Sud e la mancanza della struttura politica hanno permesso al crimine organizzato di fiorire. La disamministrazione dei fondi nazionali al Sud e’ stata aggiudicata nelle mani della Mafia in Sicilia, la Camorra in Campania e l’ndrangheta in Calabria. In fatti, questi gruppi sono famosi per collaborare con lo Stato (Verdicchio).

La maggioranza di queste informazioni è rimasta fuori del discorso nazionale italiano ch’e’ definito largamente da un’esperienza settentrionale, urbana, ed industriale. La situazione corrente ha fatto collegare alcuni meridionali con un’identità mediterranea piuttosto che un’identità Europea. Quindi, i meridionali dovevano trovare un modo in cui potevano esprimere le loro voci locali. Alcuni meridionali, specialmente la gioventù, hanno deciso di usare la musica hip hop come un modo d’espressione con cui si possono collegare alle loro radici mediterranee.

L’Inizio del’Hip Hop in Italia: “Batti il tuo tempo per fottere il potere...” L’Hip hop è un tipo di musica ch’e’ iniziato nel Bronx a New York City durante gli anni settanta nella communita’ degli afro-americani. Era un accostamento della musica africano occidentale, giamaicana ed africo-americana. Come forma musicale di politica e protesta, gli afro-americani l’usavano per esprimere le caratteristiche delle loro vite difficili in città. Durante gli anni Ottanta e Novanta, la musica si è diffusa nelle altre parti del mondo. La gioventu’ negli altri paesi ha importato la musica e ha iniziato ad usarla per esprimere i loro desideri politici.

La musica hip hop è venuta in Italia alla fine degli anni Ottanta con le Posse, un movimento ch’e’ cominciato con il fenomeno della “Pantera,” i problemi politici che hanno causato le occupazioni delle università (Pagoda, 8). Il nome, Posse, e’ venuto dal termine Giamaicano che significa un gruppo d’amici. Le Posse erano i gruppi informali di persone che abitavano nelle città Italiane, e che sono stati uniti dalla “propria unione intorno a un bisogno o una passione comune, sia esso di rafforzare le proprie radici, sia la ricerca di un mezzo per condividere frammenti di esistenza” (Pacoda, 4). Il potere delle posse era l’abilita’ d’esprimere i loro desideri d’unire cultura alta (il poeta beat) e cultura bassa (l’hip hop) in un sotterraneo della gioventù. Usano “due piatti, un mixer artigianale, un microfono” e la musica vecchia (come funk, blues, disco) e nuova per comporre la loro musica originale (Pacoda, 5). Tutte le Posse vogliano inventare la loro lingua politica con l’hip hop ma allo stesso tempo collegarsi con le altre Posse e gli atri movimenti radicali. Erano la voce per gli anni Novanta e i loro problemi politici, come la Mafia, mani pulite, la politica di Berlusconi, la corruzione a Milano chiamata tangentopoli e la caduta della Democrazia Cristiana. L’Hip hop era usato per criticare questi problemi e i problemi locali come la disoccupazione, l’essere senza casa, il razzismo, la corruzione politica, i mass media, i sindacati operai, e i salari (Mitchell, “Popular Music,” 149-150).

Le Posse si riunivano nei “Centri Sociali Autogestiti”. I centri sociali erano i luoghi in cui le persone della sinistra radicale e gli studenti delle università potevano organizzarsi. Secondo Carlo Branzaglia, Pierfrancesco Pagoda e Alba Solaro, lo scopo dei centri “[is to allow] differences to deepen at the base without trying to synthesize them from above, to stress the collaborative power of similar positions without imposing a ‘general line,’ to allow parts to coexist side by side, in their singularity” (qtd. in Verdecchio). Questi posti erano autonomi dalle istituzioni politiche, come il governo o i partiti, o le istituzioni sociali, come la Mafia. I centri sono posti in cui alcun Italiani potevano decentrare le norme culturali italiane. I centri sociali hanno avuto origine al Nord, nei magazzini vuoti, nelle scuole, nelle fabbriche e nei negozi, ma si sono diffusi alla periferia delle città ed al Sud. Le città più famose per i centri sociali e le Posse erano Roma, Milano, Il Salento, Bologna e Napoli (Pacoda, 17-43). I centri sociali hanno fornito dei servizi sociali ed una vita culturale ai loro membri e al popolo locale perché lo stato Italiano non poteva provvedere per tutti i loro bisogni; “The social, linguistic, political and economic specificity of each region…is still varied enough that an institutionally based classification of Italian polities is intrinsically absurd (Verdicchio).

L’Hip hop e’ diventato il mezzo di comunicazione per i centri sociali. In generale, l’hip hop comunica le ideologie delle comunità piccole e offre una critica della società perché l’hip hop e’ una forma d’espressione per i gruppi emarginalizzati e oppressi; “Hip Hop’s accessibility and ability to communicate across cultural and national boundaries facilitates its adoption a san instrument to aid emerging or reemerging cultural discourses” (Verdecchio). La gioventù ha scelto l’hip hop per esprimere la loro insoddisfazione con le condizioni correnti. Gli artisti hip hop usano la musica per scrivere una nuova storia d’Italia in cui i meridionali possono raccontare la loro storia. Secondo Tony Mitchell nel suo libro, Global Noise: Rap and Hip-Hop Outside the U.S.A., l’hip hop fiore “in the crime-ridden, deprived, Mafia dominated ‘peasant’ contexts of Sicily and southern Italy, which [hip hop] provides something of an equivalent to the ghettos of U.S. cities” (195).

Onda Rossa Posse ed Isola Posse All Stars erano i due gruppi che hanno rivoluzionato la musica della gioventù italiana. La “parola” di Batti il Tuo Tempo (1990) di Onda Rossa Posse, una canzone che tratta della caduta dell'Unione Sovietica, “[dispiegava] tutto il suo potere, gli obiettivi sono nitidi e il discorso non utilizzava ne’ metafore ne’ digressioni poetiche. Appare subito chiaro che la produzione musicale italiana degli anni a venire difficilmente [avrebbe potuto] ignorare questa esperienza” (Pacoda, 9). La canzone Stop al Panico di Isola Posse All Stars tratta la repressione avvenuta a Bologna dopo l’assassino di tre carabinieri. Hanno preso la musica degli afro-americani e hanno ricreato la loro propria musica (Pacoda, 7). Entrambi i gruppi sono i fondatori dell’hip hop italiano perché hanno potuto unire idee politiche di sinistra all’espressione d’hip hop.

Una delle più famose canzoni hip hop Italiano durante gli anni Novanta e’ “Fight da Faida” da Frankie Hi-NRG MC. In questa canzone, Frankie racconta della Camorra e la Mafia e domandarle di smettere “the family blood fued practices” che sono una causa principale dei problemi politici, sociali e economici in Italia (Mitchell, “Global Noise,” 195). Padre contro figlio, fratello su fratello / partoriti in un avello come carne da macello, uomini con anime sottili come lamine, taglienti come il crimine, rabbiosi oltre ogni limite / eroi senza una terra / che combattono una guerra tra la mafia e la camorra Sodoma e Gomorra, Napoli e Palermo / succursali dell'inferno, divorate dall'interno in eterno da un tessuto tumorale di natura criminale / mentre il mondo sta a guardare muto senza intervenire. Basta alla guerra fra famiglie fomentata / dalle voglie di una moglie colle doglie / che oggi dà la vita ai figli e domani gliela toglie, / rami spogli dalle foglie che lei taglia come paglia e nessuno se la piglia / è la vigilia di una rivoluzione alla voce del Padrino, ma don Vito Corleone oggi è molto più vicino / sta seduto in Parlamento. E'il momento di sferrare un'offensiva terminale / decisiva, radicale, distruttiva, oggi uniti più di prima alle cosche, fosche attitudini losche / mantenute dalle tasse, alimentate dalle tasche: basta una busta nella tasca giusta in quest'Italia così laida / ...you gotta fight da faida!

E’ nato a Bologna ma da una famiglia meridionale, lui usa l’italiano per esprimere le sue opinioni affinché tutti gli italiani potessero capire la sua canzone. Tuttavia, c’e’ una parte in cui una donna rappa in un dialetto Siciliano. I temi che sono presenti in questa canzone sono presente in molte delle altre canzoni d’hip hop Italiano, specialmente l’hip hop del Sud. Questo tipo d’hip hop ha poco in comune con lo stereotipo di un’esperienza Europea, ma invece e’ un esempio di un tipo di musica che esprime un’identità Mediterranea.

Nei centri sociali la gioventù del Sud ha trovato un posto in cui può sfuggire alla presenza soffocante del governo e il crimine organizzato e creare un posto in cui potevano formare una cultura di resistenza. Con la musica hip hop, la gioventù può allineare la sua cultura con i movimenti e gruppi simili come gli afro-Americani, gli immigranti in Italia, (specialmente dagli altri paesi mediterranei) e la gioventù del mondo piuttosto che un’identità Italiana nazionale. Anche se i centri sociali si sono identificati con i loro popoli locali, tutti si sono legati “on a more national network through festivals and rap music events, where the strongly regional and local concerns of most of the posses were respected and shared” (Mitchell, “Popular Music,” 144). In generale, i centri sociali e la musica ch’e’ prodotta dentro i loro muri rappresentano il fallimento di “fare gli Italiani” e il fallimento di “fare gli Europei” dagli Italiani. Invece, i Meridionali sono diventati nazionalistici in un senso mediterraneo e possono accogliere le culture locali che sono state giudicate inferiori e folcloriche. La musica hip hop e’ il mezzo in cui possono comunicare la loro situazione locale.

Le Ideologie espresse nella cultura hip hop e la musica hip hop dei meridionali La musica e la cultura hip hop sono parti essenziali per la cultura dei centri sociali. Oltre alla musica, il graffito e’ un mezzo di comunicazione usato dai centri sociali per marcare il loro territorio. Gli artisti locali decorano il centro sociale nei loro paesi con il motto e il segno del centro, con l’arte locale e con simboli che rappresentano la loro cultura locale. I quartieri delle città Italiane sono marcati ideologicamente e politicamente col graffito; per esempio, una persona può capire se un quartiere e’ di sinistra o di destra guadando i colori, i simboli e i motti dei graffiti (Verdicchio). Tuttavia, la musica e’ il più importante elemento della cultura hip hop usata nei centri sociali.

Ogni centro sociale ha il suo gruppo hip hop. Per esempio, Officina 99 a Napoli ha 99 Posse ed Almamegretta e Fata Morgana a Messina ha I Nuovi Briganti. Quindi, ogni gruppo riflette l’esperienza locale del loro paese e del loro centro sociale. Molti artisti usano la musica per parlare della politica locale, nazionale ed internazionale; lo sfruttamento dei loro paesi, delle loro regioni e in generale, del Sud; il maltrattamento degli immigranti; il legame tra i meridionali e gli immigranti di Nord Africa; la “Mediterranea” (cultura, autonomia); e l’emigrazione dei meridionali al Nord e negli altri paesi.

Una canzone ch’e’ un esempio perfetto d’hip hop meridionale e’ “Figli di Annibale”. In questa canzone, Almamegretta rappa del legame tra i Meridionali e gli immigranti di Nord Africa parlando della storia e la cultura Mediterranea. Africa, Africa, Africa, Africa, Africa ... Annibale, Annibale, grande generale nero (2x) Con una schiera di elefanti attraversasti le Alpi e ne uscisti tutto intero A quei tempi gli europei non riuscivano a passarle neanche a piedi Ma tu Annibale grande generale nero tu le passasti con un mare dl elefanti Lo sapete guanto sono grossi e lenti gli elefanti? (2x) Eppure Annibale gli fece passare le alpi con novantamila uomini africani Annibale sconfisse i romani resto in italia da padrone per quindici o vent'anni Ecco perche molti italiani hanno la pelle scura Ecco perche molti italiani hanno i capelli scuri Ecco perche molti italiani hanno gli occhi scuri Ecco perche molti italiani hanno la pelle scura

La canzone implica che il sangue d’Annibale, il leader di Cartagine, può essere visto nelle facce dei Meridionali. Almamegretta offre una nuova interpretazione della storia d’Italia mettendo a fuoco con l’influenza dell’Africa sulle caratteristiche fisiche degli Italiani. In questa canzone, gli artisti favoriscono le influenze Africane sul Sud per separarsi dal Nord; “Hannibal’s army comes to represent the genetic pool for Southerners and a matter of prideful boasting in answer to Umberto Bossi’s [La Lega Nord] view that there is an “other” Italy, not interested in joining Europe but more apt to ‘join Africa’” (Verdicchio). Inoltre, Cartagine era la città nemica di Roma imperiale, la civilizzazione a cui lo stato Italiano ha fissato la sua identità nazionale per secoli perché l’impero romano e’ considerato essere uno delle più potenti e importanti civilizzazioni . Quest’uso d’Annibale nella canzone suggerisce che la fondazione e' dell’identità italiana e’ instabile e può essere sfidare. Quest’ideologia non e’ mai usata nel discorso italiano nazionale perché lo Stato d’Italia vuole essere considerato europeo e l’Africa e’ l’opposto binario dell’Europa nel discorso politico, sociale e culturale d’Europa. La canzone parla dell’abilità degli Africani di un tempo, quando gli europei erano “sottosviluppati”, “incivili” e indietro – “A quei tempi gli europei non riuscivano a passarle neanche a piedi,” ma Annibale era grande e ha usato gli elefanti. Questa canzone e’ una dichiarazione chiara e diretta del movimento antirazzista ch’era un grande fulcro dei centri sociali durante gli anni Novanta suggerendo che gli Italiani hanno il sangue Africano.

La canzone “Spara” dei 99 Posse parla anche dei Nord Africani, ma come gli immigranti in Italia. Il gruppo rappa del maltrattamento degli immigranti dagli Italiani e mostra la sua solidarietà. Quando il sole del mattino spunta e nasce un nuovo giorno pieno di vecchi problemi e vuoi levarteli di torno quando il traffico t'inchioda in un ingorgo bloccato quando vedi un immigrato quando pensi a come vive le sue storie di merda quando ne senti la puzza e non vorresti sentirla quando prima di ogni cosa vuoi levartelo di torno e poca importa se quei soldi sono un po' anche di suo nonno quando tu non sei razzista ma non sei nemmeno Dio quando non è colpa loro ma anche loro porco Dio allora spara bastardo dai sparagli addosso tanto domani sono morti lo stesso dai, sparagli addosso ammazzali tutti dai, noi siamo i belli, loro son brutti dai, loro son brutti ma brutti davvero poi spara anche me, sono uno di loro e tu spara sono un arabo e tu spara ho sbagliato a nascere spara sono un immigrato e tu spara sono povero e tu

Questa canzone e’ un altro esempio del movimento anti-razzista e ancora una volta mostra il legame storico e culturale tra i Meridionali e gli Arabi. I Mori hanno occupato la Sicilia per molti anni e ci sono legami genealogici tra il Sud Italia e il Nord Africa. Nella canzone la cantante e’ anche un immigrante che si collega all’emigrazione dei Meridionali dal Sud al Nord. Il rapper suggerisce che l’esperienza dei Nord Africani in Italia e’ come l’esperienza degli emigranti Meridionali al Nord e usa la canzone per mostrare la marginalizzazione condivisa da entrambi i gruppi.

La Marginalizzazione del Sud per lo sfruttamento e’ un altro tema presente nelle canzoni hip hop. Bisca, un gruppo di Napoli, collega anche l’emigrazione al Nord, causata dalla disoccupazione al Sud, all’immigrazione al Sud dalle nazioni povere con la sua canzone “Tammurriata del Lavoro Nero”. “Using the melody of a popular postwar song that describes the birth of a black child to a Neapolitan woman, Bisca puns on the idea of lavoro nero, the ill-paid jobs that both black and white unemployed workers in the South are forced to assume” (Dawson and Palumbo, 174). E’ nat’ nu lavor’ e nat’ nir’ (a job is born and it’s born black) E a feccia ‘o pigl’n gir’ (and the scumbags make fun of it) Sissignore ‘o pigl’n gir’ (that’s right, the scumbags make fun of it) E’nat’ in’ e campagne (It’s born in the countryside) E’ nat’ ‘miezz’ a via (It’s born in the middle of the street) E’ nat’ int’e cantier’ (It’s born at the work site” Int’e famiglie da borghesia (and among rich families)

Questa canzone dimostra lo sfruttamento dei Meridionali e l’inaffidabilita’ del lavoro nel Sud che spinge al lavoro nero. Secondo Bisca, il lavoro nero e’ causato dai ricchi e dal loro sfruttamento dei poveri per i loro guadagni capitalistici. Secondo Ashley Dawson e Patrizia Palumbo, la canzone mostra anche che “the Italian economy is vitally dependent on low-wage workers, who are employed in all sectors, from agriculture to housekeeping for wealthy families…Hence, the pun on ‘black’ labor in Bisca’s song” (174). Il Mezzogiorno ha bisogno dell’immigrazione perché ha bisogno della mano d’opera economica per i lavori che gli Italiani non vogliono. Quindi, i Meridionali sono disoccupati, ma ci sono lavori orribili che attraggono gli immigranti.

Assalti Frontali, un gruppo dal centro sociale Forte Presentino a Roma, canta di molte cose diverse, compreso il quartiere “00199” (un quartiere della classe operaia a Roma), gli uomini d’affari, il Vaticano, gli industriali ricchi, La Lega Nord, il leader del PDS, Accetto e la Guerra del Golfo” (Mitchell, “Popular Music,” 152-153). Durante il 1994, Bisca e 99 Posse sono andati insieme in tour e hanno rappato di Napoli (una città dimenticata), la Guerra del Golfo, lo sfruttamento degli immigranti, l’impiego illegale, l’odio e l’anti-fascismo (Mitchell, “Popular Music, 154). Nella Canzone, “Un Posto dove vivono,” il gruppo Possessione parla dei problemi locali a Napoli in riguardo alla violenza, lo squallore, la prostituzione, la droga e la corruzione politica ed economica e la Camorra: The place where I live is like a big sewer / Where nothing is recycled, just soaked up like a sponge / so the land is pregnant with the shame and the stink / Of those who nurture this disgusting filth The place where I live is like a jungle/ People are killing one another and no one tries to stop it / No pity no love no law / And no one to enforce justice The place where I live is a den of iniquity / Where sex is sold at the going market price / A dog that is beaten can vent its frustration / But here mongrels get rich on faking love The place where I live is riddled with corruption / The mafia is in league with the jurisdiction / The only way to get a job is to pay a bribe The place where I live is totally boring / And everyone wants to get away from the paranoia / Some shoot up, some smoke dope, some snort speed / You can bet anyone who says they’re doing alright is bluffing The place where I live is a land of sadness / The more you look around the more bitter you become…

Come l’hip hop negli Stati Uniti, l’hip hop Italiano esprime la rabbia e l’impotenza degli Italiani che abitano nei ghetti del Sud. Quindi, l’hip hop collega le condizioni simili in giro per il mondo. Altri gruppi, come 99 Posse e Sud Sound System, usano la loro musica per raccontare una storia segreta al resto del mondo.

Cosa usano gli artisti per collegarsi alla cultura Mediterranea? In generale, le Posse Italiane hanno scelto gli stili giamaicani ed urbani Afro-Americani come la base del loro hip hop; per esempio, rappare (to rap), scratchare (to scratch) and ragga sono diventate parole comuni (Mitchell, “Popular Music,” 162). Ma la cosa più importante e’ che gli artisti italiani hanno ricontestualizato la musica per adattarla all’esperienza Italiana, specialmente all’esperienza Mediterranea.

Gli artisti usano molti metodi diversi per collegarsi con la cultura Mediterranea – i dialetti, la musica folcloristica, la musica internazionale – per esprimere i problemi locali. Il metodo più famoso e più importante e’ l’uso dei dialetti locali. “The use of regional dialects by a large number of the Italian Posses attempts to build ‘a new culture’ out of Italian hip hop, drawing on rap and raga in conjunction with local popular folkloric traditions…” (Mitchell, “Popular Music, 166). Un gruppo può esprimere la cultura locale con l’uso dei dialetti, specialmente perché di solito le canzoni raccontano dei problemi sociali, politici e culturali locali; quindi, il gruppo può parlare direttamente al suo pubblico. Al livello nazionale, i dialetti sono considerati ‘evidenza dell’arretratezza del Sud perché i dialetti dovrebbero essere lasciati nel passato, quando lo stato d’Italia era formato. Anche, i dialetti sono la prova che “fare gli Italiani” non e’ riuscito. Quindi, la gioventù del Sud rivendica una storia ch’è stata portata via da loro ed allo stesso tempo confuta una storia nazionale che è stata forzata su di loro, ricreando un destino e una storia alternativi che e’ bene perché adesso potevano scegliere la loro identità.

L’uso della musica mediterranea e’ un modo in cui gli artisti usano i dialetti e le culture locali. La Tarantella, il Trallallero, la Tammuriata, ecc. sono esempi della musica folcloristica delle regioni ch’e’ usata nella music hip hop. Quest’uso e’ importante perché la musica Mediterranea e’ un misto influenzata da quelli che hanno invaso l’Italia prima dell’unificazione, come gli Arabi, i Greci e l’Africa. Quindi, la musica Mediterranea rappresenta il multiculturalismo del Sud, una caratteristica che e’ stata portata via dall’identità mediterranea attraverso il processo di europeizzazione. “Not only have folkloric sounds been sampled into the espressive field [of hip hop] but old popular tunes have been readapted to reflect their continued importance for today’s young southerners” (Verdicchio). Per esempio, Papa Ricky, un artista del Salento in Puglia, ha usato la canzone antica “O sole Mio” per creare la sua canzone “Lu sole mio” che parla della universalità del sole per entrambi i Meridionali e tutte le persone nel mondo: Lu sole mio non e’ mica una canzone per soli meridionali… Ca lu sole riscalda tutta la terra e quindi… Sfruttiamolo tutti insieme questo calore!!!

Questa canzone collega tutti i meridionali e il multiculturalismo del Sud, ma anche collega i meridionali d’Italia con tutta l’umanità per mostrare che siamo similari, ed e’ un esempio perfetto della Contaminazione.

I gruppi di Napoli usano anche la Tammuriata, musica tradizionale derivata dal Nord Africa. I musicisti della Tammuriata usano i tamburelli grandi e molte diverse percussioni per creare questa musica ch’e’ associata con la musica mediterranea religiosa (Sciorra). Molte volte, gli artisti mescolano la Tammuriata con la musica moderna per creare un suono individuale. Un esempio di questo suono e’ “O Cielo pe’ Cuscino” di Almamegretta in cui gli artisti combinano la Tammuriata con un basso elettrico, un tamburo “funky trap” e la voce di un cantante folcloristica dello stile fronne ‘e limone ch’e’ come le tecniche vocali degli Arabi (Sciorra). Quest’uso della Tammuriata e’ importante perché il gruppo afferma la storia simili tra gli Italiani e gli Africani. Inoltre, l’uso rappresenta il multiculturalismo che definisce la cultura meridionale.

Gli artisti meridionali usano la contaminazione per collegarsi con la cultura mediterranea e con tutte culture del mondo per unire i movimenti politici nella cultura transnazionale hip hop. La Contaminazione e’ la combinazione della musica tradizionale d’Italia con la musica reggae di Giamaica, la musica Rai dell’Africa del Nord e i ritmi dell’Europa dell’Est che formano un’espressione ibrida musicale. “Contaminazione reveals the similarities of seemingly divergent cultural realms linked by the myth and history informing the Mediterranean musical landscape” (Sciorra). La Contaminazione collega più i Meridionali con le culture diverse e con l’ibridita’ della loro cultura tradizionale in Italia invece che temere l’esterno e provare a dimostrare la purezza della razza Italiana. Gli artisti producono “a cultural expression that taps deeply-rooted, ancient folk traditions, while at the same time, points to new possibilities and associations resulting from recent migrations from Africa, Asia, the Middle East, and Eastern Europe (Sciorra). L’idea e’ basata sull’ibridata’ nazionale della cultura italiana e mostra agli italiani che le differenze di cultura non dovrebbero portare a discriminazioni. Inoltre, mostra che la musica del passato e’ necessaria nel presente per la creazione costante della cultura e dell’identità mediterranea. Infine, la contaminazione connette la musica degli Stati Uniti con la musica tradizionale in Italia. Per esempio, i gruppi Napoletani come Almamegretta, Bisca e 99 Posse usano la presenza degli Americani a Napoli per mettere in infusione la loro musica con la musica degli Afro-Americani e dei Latino-Americani (Sciorra).

Gli Artisti Meridionali combinano anche la musica folcloristica delle regioni italiane con la musica del Nord Africa e dell’Europa dell’est. Il tamburello, l’oboe e una tecnica vocale che usa vibrato si trova in tutto il Mediterraneo. Ogni anno, ci sono feste musicali in cui i musicisti dei paesi del Mediterraneo si incontrano per il tema, “A Mediterranean Dialogue;” questi paesi includono Italia, Spagna, Europa dell’est, Nord Africa e Grecia (Sciorra). La musica dei gruppi Taveranova e Canti Sudati dimostrano l’uso delle molte tradizioni musicali del Mediterraneo. Inoltre, gli artisti del Sud combinano gli stili moderni con le tradizioni del folclore. Sud Sound System, un gruppo del Salento in Puglia, usa le guarigioni rituali del tarantismo durante i suoi concerti (Sciorra). Durante questi rituali, i problemi psicologici delle donne erano sanati con la danza, la musica e la trance. Il gruppo usa anche tarantamuffin ch’e’ un misto di reggae e la tarantella, una danza ch’e’ basata su una donna ch’e’ stata morsa da una tarantola (Mitchell, “Popular Music,” 147).

Un’altro misto tra la musica Giamaicana e la musica folcloristica e’ trallamuffin di Genova ch’e’ basata sul trallallero, la musica tradizionale di Genova. Un altro tipo e’ il Cantilenano ch’e’ la musica tradizionale della Sardegna. La fisarmonica e’ uno strumento ch’e’ usato per aggiungere un suono tradizionale all’hip hop meridionale, come pure il corno del pastore (Mitchell, “Popular Music,” 147 & 164). Gli artisti usano anche gli stili locali della narrativa per dare alla loro musica un suono distinto. Rappamuffin, ch’e’ stato inventato nel 1992, mescola hip hop, raggamuffin reggae, musica ska e dance hall; i gruppi rappamuffin includono Assalti Frontali, I Nuovi Briganti, AK 47 e 99 Posse (Mitchell, “Popular Music,” 148). Il gruppo Mau Mau di Torino combina ragga folcloristico con la tradizione contadina delle canzoni partigiane.

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In generale, la musica offre una storia alternativa dalla storia che e’ stata creata dal Nord d’Italia perché gli artisti cantano degli eventi culturali, sociali e politici a cui il popolo dei loro paesi possono mettere in relazione. Inoltre, con l’usa di musica, i meridionali possono creare la loro identità piuttosto che accettare un’identità nazionale ch’era forzato su di loro. Quindi, l’hip hop diventa un nuovo mezzo di comunicazione per dar voce alle culture emarginante del Sud giusto come ha dato voce agli afro-americani a New York City. L’hip hop e’ più di una caratteristica della cultura afro-americana ma e’ il mezzo di comunicazione per la cultura della protesta e del gioventù in giro per il mondo. Inoltre, l’hip hop dei centri sociali e’ un modo in cui la gioventù può rifiutare il capitalismo e invece abbraccia le culture che sono repressi dalla globalizzazione.